Il recente acquisto di un pulmino attrezzato per il trasporto sociale, inaugurato dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Ascoli Piceno e Fermo, segna un momento significativo nel miglioramento della vita delle persone con disabilità. Grazie a un contributo di 340mila euro della Fondazione Carisap, il veicolo facilita le esigenze di mobilità e inclusione sociale per oltre 250 beneficiari. Questo progetto, denominato “M’APP“, si propone di creare una rete territoriale che promuove l’accessibilità e combatte l’isolamento.
Presentazione del nuovo veicolo e significato del progetto
Gigliola Chiappini, presidente dell’Uici di Ascoli Piceno e Fermo, ha descritto il nuovo pulmino come un traguardo e un punto di partenza importante. L’obiettivo è migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, offrendo un servizio di trasporto dedicato e comodo. Non è solo un semplice mezzo, ma un elemento essenziale per garantire che tutti possano partecipare attivamente alla vita sociale della comunità.
Il pulmino è attrezzato per il trasporto di persone in carrozzina e offre anche quattro posti per passeggeri. Questo assicura che un numero maggiore di persone possa scoprire nuovi luoghi e godere di attività sociali, contribuendo così a una maggiore inclusione. Durante il primo viaggio, avvenuto a Castignano in occasione dell’assemblea annuale dell’Uici, sono stati coinvolti circa 90 partecipanti, tra soci e familiari, segno del grande interesse e della necessità di tali servizi.
Per facilitare ulteriori spostamenti, sono stati messi in campo anche altri mezzi, tra cui due pulmini e un bus turistico dalla provincia di Fermo. Questo approccio dimostra come la mobilità e l’accessibilità siano priorità per l’associazione, che si impegna a contrastare l’isolamento che molte persone con disabilità sperimentano.
Il progetto “M’APP” e i suoi obiettivi
Il progetto “M’APP” è concepito per sviluppare una rete di trasporto sociale che possa realmente fare la differenza. Sotto la guida dell’Uici, il progetto coinvolge otto partner, comprese organizzazioni come la cooperativa Eureka e la Croce Verde. Questa collaborazione tra enti pubblici e privati è fondamentale per garantire una copertura ampia e servizi di qualità ai beneficiari.
Margherita Anselmi, responsabile del progetto, ha messo in evidenza l’importanza del trasporto sociale come mezzo di integrazione. Secondo lei, l’isolamento rappresenta un ostacolo complesso per le persone più vulnerabili. Con il nuovo servizio, si punta a fornire un supporto concreto a chi ha difficoltà a spostarsi autonomamente. L’accesso a questo trasporto non è solo una questione di comodità ma piuttosto di diritto alla mobilità e alla partecipazione attiva nella società.
Grazie a una specifica applicazione digitale, l’associazione mira anche a rendere il progetto più facilmente fruibile, consentendo ai beneficiari di richiedere il servizio in modo semplice e veloce. In questo modo, il sistema si propone di abbattere ulteriormente le barriere che le persone con disabilità affrontano quotidianamente.
La creazione di reti di supporto e integrazione è un passo essenziale per costruire una società più inclusiva e solidale. Con progetti come “M’APP“, si evidenzia l’impegno costante verso l’abbattimento delle disuguaglianze e la promozione del benessere di tutti i cittadini, specialmente quelli più fragili ed emarginati.
Ultimo aggiornamento il 14 Novembre 2024 da Marco Mintillo