Nuovo sviluppo nel caso di Pier Paolo Minguzzi: richiesta di perizia fonica per identificare l’estorsore

La Corte d’Assise d’Appello di Bologna avvia una perizia fonica nel caso di Pier Paolo Minguzzi, assassinato nel 1987, per identificare i responsabili delle telefonate estorsive legate al suo rapimento.
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Nuovo sviluppo nel caso di Pier Paolo Minguzzi: richiesta di perizia fonica per identificare l'estorsore - (Credit: www.ansa.it)

Nella tarda mattinata di oggi, la Corte d’Assise d’Appello di Bologna ha disposto una perizia fonica che potrebbe rivelarsi cruciale per il caso di Pier Paolo Minguzzi, giovane universitario di Alfonsine, tragicamente rapito e assassinato nel 1987. Questo passo giuridico si inserisce in un contesto di nuova analisi delle prove e potrebbe portare a rilevanti sviluppi giudiziari per individuare gli autori delle telefonate estorsive legate al sequestro.

Il rapimento di Pier Paolo Minguzzi: una tragedia del passato

Il rapimento di Pier Paolo Minguzzi ha scosso profondamente la comunità di Alfonsine e ha segnato un tragico episodio della cronaca locale. Il giovane, un promettente studente di 21 anni, venne rapito nella notte tra il 20 e il 21 aprile 1987. Minguzzi stava rincasando dopo aver riaccompagnato la fidanzata, quando fu catturato dai suoi aguzzini. La richiesta di riscatto, fissata a 300 milioni di lire, venne comunicata ai familiari tramite una telefonata estorta da una cabina telefonica del litorale ferrarese. Nonostante gli sforzi delle autorità e dei membri della famiglia, il giovane fu assassinato e il suo corpo fu gettato nel Po di Volano, riaffiorando solo il primo maggio successivo.

La complessità del caso è accentuata dal fatto che, dopo un’ora di camera di consiglio, il 22 giugno 2022, tre imputati furono tutti assolti in primo grado. Questi includevano due ex carabinieri, Angelo Del Dotto e Orazio Tasca, e un idraulico del posto, Alfredo Tarroni. Le assoluzioni furono emesse per insufficienza di prove, nonostante le accuse gravi che gravavano su di loro, tra cui la richiesta di ergastolo.

Gli imputati e il loro ruolo nel caso

Gli imputati del caso di Minguzzi presentano un profilo variegato che si intreccia con le istituzioni e il contesto sociale di Alfonsine. Angelo Del Dotto, un 59enne di Ascoli Piceno, e Orazio Tasca, 58enne originario di Gela ma residente a Pavia, erano entrambi ex carabinieri in servizio nella caserma di Alfonsine al momento del rapimento. Il terzo imputato, Alfredo Tarroni, idraulico del paese e 67enne, si trovava implicato nel medesimo contesto. La difesa di tutti e tre gli imputati ha sostenuto la loro estraneità ai fatti, contestando le prove presentate.

I familiari di Minguzzi, uniti nel loro dolore e nella ricerca della verità, hanno segnalato il nuovo sindacato carabinieri come parte civile nel processo, rappresentati dall’avvocato Maria Grazia Russo. Questa associazione sostiene il diritto delle vittime e dei loro familiari di ottenere giustizia e chiarezza in casi del genere, dove la memoria di un giovane e una comunità intera è stata segnata da un crimine atroce.

La nuova perizia e la ricerca della verità

La Corte di Bologna ha ora avviato una perizia fonica per verificare se la voce del telefonista che chiedeva il riscatto possa essere riconducibile a Orazio Tasca. Le registrazioni della voce di Tasca, raccolte in precedenti processi riguardanti una tentata estorsione ai danni di un imprenditore ortofrutticolo della zona, saranno confrontate con quelle delle telefonate effettuate ai familiari di Minguzzi. Questo nuovo passaggio potrebbe costituire una svolta significativa, mostrando il funzionamento delle indagini evolutive in casi di cronaca nera, dove ogni dettaglio può risultare cruciale.

Con il passare degli anni, il caso di Pier Paolo Minguzzi rimane nella memoria collettiva, simboleggiando non solo la vulnerabilità dei giovani, ma anche la necessità di un sistema giudiziario efficace e giusto. Resta ora da vedere se la perizia fonica porterà a un re-inserimento del caso nel dibattito pubblico e giuridico, magari gettando nuova luce su un delitto che ha segnato indelebilmente una comunità e una famiglia.

Ultimo aggiornamento il 17 Ottobre 2024 da Sara Gatti

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