Nutrizione infantile: l’allerta degli esperti sulla contaminazione degli alimenti

L’incontro al Senato ha evidenziato l’importanza di garantire un’alimentazione sana per i bambini, affrontando la vulnerabilità infantile e la necessità di normative più severe contro contaminanti negli alimenti.
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Nutrizione infantile: l'allerta degli esperti sulla contaminazione degli alimenti - Gaeta.it

La salute e la nutrizione dei bambini fino ai tre anni sono argomenti di crescente attenzione, soprattutto nell’ottica di garantire un futuro sano ai più piccoli. Recentemente, un incontro al Senato ha visto la partecipazione di specialisti della nutrizione e rappresentanti delle istituzioni per discutere delle migliori pratiche alimentari e dello sviluppo di linee guida nazionali. Ruggiero Francavilla, professore ordinario di Pediatria e responsabile del Dipartimento di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica all’Azienda Ospedaliera Policlinico di Bari, ha condiviso informazioni cruciali riguardo alla vulnerabilità dei neonati e all’importanza di un’alimentazione sana e priva di contaminanti.

La vulnerabilità dei bambini: un corpo in crescita

Ruggiero Francavilla ha sottolineato che i bambini non sono semplicemente adulti in miniatura; la loro anatomia e fisiologia sono diverse e richiedono un’attenzione particolare. Nelle prime fasi della vita, gli organi addominali dei bambini, come il rene e il fegato, non funzionano a pieno regime. Questo comporta una maggiore difficoltà nell’espellere contaminanti e sostanze tossiche. Di fatto, i bambini tendono ad assorbire i nutrienti, ma anche le sostanze nocive, in modo più efficiente rispetto agli adulti. Questo accade poiché, in proporzione al loro peso corporeo, i bambini consumano più cibo e bevande rispetto agli adulti, esponendosi pertanto a una maggiore quantità di pesticidi e altre sostanze chimiche nocive.

Nel contesto della crescita, i bambini attraversano delle “finestre di vulnerabilità”, ovvero periodi critici in cui alcuni organi, come il cervello, si sviluppano intensamente. Francavilla ha evidenziato che il cervello di un bambino compie il 90% del suo sviluppo nei primi due anni di vita. Durante questi momenti cruciali, un’alimentazione scorretta o l’esposizione a sostanze tossiche possono portare a effetti negativi duraturi per la salute del bambino. È quindi fondamentale agire con consapevolezza, trasformando queste finestre di vulnerabilità in opportunità di crescita e sviluppo sano.

Le conseguenze dell’esposizione a contaminanti

Francavilla ha richiamato l’attenzione su uno studio pubblicato su Lancet, il quale ha messo in luce le problematiche legate al neurosviluppo infantile dovute all’esposizione a pesticidi. Negli Stati Uniti, si stima che negli ultimi cinque anni si siano persi ben 17 milioni di punti di quoziente intellettivo a causa di sostanze nocive. Questi dati evidenziano l’importanza di monitorare attentamente ciò che i bambini mangiano e come la contaminazione possa avere effetti a lungo termine, influenzando la loro crescita e sviluppo in maniera negativa. Un’esposizione ai pesticidi già durante la gravidanza o nelle prime fasi della vita può manifestarsi in problemi di salute nei successivi 20-30 anni.

La questione del biologico e della qualità degli alimenti

Sebbene l’alimentazione biologica rappresenti un’ottima opzione per garantire una buona nutrizione, non sempre è sufficiente a garantire la qualità degli alimenti destinati ai bambini. Francavilla ha chiarito che, mentre i prodotti biologici devono seguire rigidi controlli durante il processo di produzione, ciò non esclude la possibilità di contaminazione da pesticidi, in special modo se i campi biologici si trovano vicino a quelli trattati con sostanze chimiche. Questo rappresenta un problema crescente, soprattutto considerando che i metalli pesanti e altre sostanze inquinanti possono rimanere nel suolo e avere un impatto diretto sulla qualità degli alimenti finali.

Il professore ha analizzato i dati relativi alla provenienza degli alimenti, evidenziando come la probabilità di trovare pesticidi sia significativamente più alta nei prodotti non italiani. Un prodotto con origine italiana ha il 60% di possibilità di essere privo di contaminanti, mentre questa possibilità scende al 20% per quelli di origine europea o da altri Paesi. L’analisi dell’etichetta diventa quindi cruciale per garantire alimenti sani e benefici per i più piccoli.

L’importanza di normative più severe per la salute infantile

L’Unione Europea ha stabilito direttive chiare riguardo all’alimentazione dei bambini, imponendo limiti severi per la presenza di pesticidi, micotossine e metalli pesanti negli alimenti destinati ai più piccoli. François ha riportato che i prodotti per bambini devono avere valori di pesticidi sotto il limite di rilevazione e significativamente inferiori a quelli consentiti per la popolazione adulta, ma la realtà è che molti prodotti destinati al consumo infantile non soddisfano gli standard attesi.

In particolare, i test condotti dal professor Alberto Ritieni hanno mostrato che il 25% degli alimenti destinati alla dieta dei bambini non rispettava i parametri di sicurezza per le micotossine. Anche se il biologico ha dimostrato di ridurre la concentrazione di pesticidi, servono misure più incisive per tutelare la salute dei bambini. La sfida è garantire un’alimentazione sicura, affinché i più piccoli possano crescere sani e svilupparsi secondo le migliori aspettative.

Ultimo aggiornamento il 9 Ottobre 2024 da Armando Proietti

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