Le ultime settimane hanno visto un incremento significativo delle attività di rapina a Napoli e nella sua provincia. A capo di una delle bande più attive, c’era un personaggio già noto alle forze dell’ordine: Mario Mazza, meglio conosciuto come ‘o zio. Recentemente, i carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno eseguito arresti che hanno portato in carcere Mazza e cinque complici coinvolti in una serie di furti, ai danni di banche e negozi. Le indagini hanno evidenziato un’operazione di notevole ampiezza, che ha portato a svelare modalità operative piuttosto audaci.
Chi sono i membri della banda e il loro modus operandi
Gli arrestati, insieme a Mario Mazza, sono: Gennaro Aiello, di 38 anni, Vincenzo Barnangelo, di 46 anni noto come “o’ chiatto”, Ciro Fresa di 59 anni, Raffaele Gambardella di 57 e Francesco Trencia, di 62 anni, detto “zio Franck”. I carabinieri non si sono limitati a fermare solo questi sei individui, ma le indagini hanno coinvolto anche altre tre persone, la cui identificazione è in corso.
Secondo quanto emerso, la banda operava in maniera organizzata. Il loro approccio consisteva nel creare tunnel sotterranei che collegavano vari punti sensibili. Dalle informazioni raccolte, sembra che durante una delle ultime rapine, i ladri si siano addentrati per quasi un chilometro e mezzo nel sottosuolo, utilizzando tunnel preesistenti e scavandone di nuovi. Gli investigatori hanno tracciato l’ingresso di questi tunnel nelle vicinanze di una pizzeria, già sotto indagine poiché il suo titolare era stato fermato per sospetti collegamenti con la banda.
Coinvolgimento di Mazza in un precedente colpo a Roma
Mario Mazza non è nuovo a vicende di questo tipo. Nel mese di agosto 2022, fu arrestato a Roma in seguito a un crollo di un tunnel in cui rimase intrappolato un presunto complice. Durante quell’operazione, i vigili del fuoco dovettero intervenire per liberarlo. Mazza, intercettato dai carabinieri, affermò di essere accorso per aiutare una persona bloccata, ma la sua presenza nei pressi del crollo ha sollevato sospetti. Le sue dichiarazioni non hanno convinto le forze dell’ordine, già a conoscenza del suo modus operandi.
La rapina al fast food e la violenza nei confronti delle vittime
Un episodio particolarmente violento legato a questa banda è rappresentato dalla rapina al fast food KFC di piazza Carità, situato all’angolo di via Toledo. Durante quest’azione, una delle dipendenti, scambiando uno dei rapinatori per un collega, inizialmente scherzò con lui. Quando però si rese conto di trovarsi di fronte a un ladro, la situazione si è fatta critica. I banditi, armati e determinati, picchiarono la donna nel tentativo di costringerla ad aprire una cassaforte di cui non aveva le chiavi. Nel frattempo, un altro dipendente si era barricato nel bagno, rendendo più complicato l’intervento delle forze dell’ordine.
L’operazione dei carabinieri e i conseguenti arresti sono stati coordinati dalla VII sezione della Procura di Napoli, sotto la direzione del procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli. Le indagini proseguono per identificare ulteriori complici e ricostruire l’estensione dell’attività criminale. Dalle prime informazioni sembra chiaro che la banda avesse operato con una certa professionalità, puntando a furti ben pianificati e condotti in tempi rapidi. La situazione di Napoli, ora con l’intervento delle forze di polizia, sta affrontando una fase di contenimento di queste attività illecite.
Ultimo aggiornamento il 5 Novembre 2024 da Elisabetta Cina