Pasquale Serra prosciolto dal tentato omicidio: Petronela Codreanu teme per la sua sicurezza

Un uomo prosciolto per tentato omicidio a Golfo Aranci lascia la vittima, Petronela Codreanu, traumatizzata e senza un occhio, sollevando interrogativi sulla sicurezza delle donne e sull’efficacia del sistema giudiziario.
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Pasquale Serra prosciolto dal tentato omicidio: Petronela Codreanu teme per la sua sicurezza - (Credit: www.imolaoggi.it)

Un caso controverso e tragico ha colpito Golfo Aranci, in Sardegna, dove Pasquale Serra, 60 anni, è stato prosciolto dal giudice per l’accusa di tentato omicidio contro la sua vicina di casa, Petronela Codreanu. Il tribunale di Tempio Pausania ha emesso una sentenza di non luogo a procedere, dichiarando Serra incapace di stare in giudizio, alimentando la paura e il senso di insicurezza della vittima, che ha perso un occhio a causa dell’incidente.

L’episodio che ha sconvolto una comunità

Il drammatico episodio si è verificato il 2 giugno 2023, al culmine di una violenta lite tra condomini in un complesso di case popolari a Golfo Aranci. Durante il conflitto, Pasquale Serra ha usato un fucile subacqueo, sparando alla vicina Petronela Codreanu e colpendola in faccia. L’incidente ha portato a gravi conseguenze per la donna, che ha perso completamente l’uso dell’occhio destro. Il tribunale, nel prosciogliere Serra, ha fatto riferimento a perizie che hanno ritenuto l’imputato capace di intendere e volere al momento dell’aggressione, ma incapace di partecipare al processo in modo consapevole, con una decisione che ha sollevato molte polemiche.

Le emozioni di Petronela Codreanu

Dopo la sentenza, Petronela Codreanu ha espresso la sua profonda delusione e paura. In un’intervista al Messaggero, la donna ha sottolineato il traumatico impatto che l’evento ha avuto sulla sua vita e su quella dei suoi figli. “Mi sento terrorizzata e senza un occhio, mentre lui è libero. Non posso preoccuparmi per la mia sicurezza e per quella dei miei bambini,” ha dichiarato, manifestando preoccupazioni per un possibile incontro con Serra, che potrebbe tornare a vivere nei pressi della sua casa. La donna ha descritto Serra come un individuo che ha minacciato la sua famiglia in più occasioni, alimentando la sua angoscia.

Le sue dichiarazioni e le critiche al sistema giudiziario

Petronela ha denunciato quello che percepisce come un trattamento iniquo e discriminatorio da parte delle autorità, affermando di sentirsi vittima di una forma di razzismo e di sottovalutazione delle aggressioni verso le donne. La donna, che si è costituita parte civile con l’avvocata Cristina Mela, ha fatto appello alla giustizia, chiedendo attenzione per le vittime di violenza. “Ho perso un occhio e sono invalida al cento per cento, eppure mi sembra che non ci sia giustizia. Questa sentenza mi ha lasciata senza parole,” ha dichiarato, esprimendo la sua protesta contro il sistema legale che ha trattato l’accusato in modo più favorevole.

Riflessioni sulle conseguenze del caso

La questione sollevata da questo caso va oltre l’individuo coinvolto, toccando temi più ampi riguardanti la sicurezza delle donne e l’efficacia del meccanismo giudiziario. Petronela ha detto di sentirsi altamente vulnerabile e ha descritto come l’episodio abbia influenzato la vita familiare, lasciando i suoi figli traumatizzati e in cura. La sua testimonianza mette in luce l’importanza di un sistema di giustizia che risponda in modo adeguato a simili violenze, enfatizzando la necessità di proteggere le vittime piuttosto che lasciare gli aggressori liberi.

Con la sentenza a favore di Serra, molti si chiedono quali siano le reali garanzie per le vittime di violenza domestica e se le autorità possano davvero assicurare loro protezione e giustizia. L’attenzione si sposta su un aspetto cruciale: come la giustizia possa affrontare tali situazioni e garantire che nessuna vittima venga lasciata sola.

Ultimo aggiornamento il 23 Ottobre 2024 da Sofia Greco

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