L’arrivo della stagione invernale a Piani di Luzza, località situata in Friuli, segna un’importante evoluzione nel settore sciistico, caratterizzata dall’uso della neve immagazzinata tramite la tecnica “snow farm“. Questa metodologia, in risposta ai cambiamenti climatici, consente di conservare la neve per periodi prolungati e di rilanciarla all’inizio della stagione. Infatti, la neve accumulata è stata utilizzata con successo sul circuito del centro federale Carnia Biathlon Arena, diversamente dagli anni passati in cui si ricorreva a pratiche più tradizionali. Questo approccio innovativo è fondamentale per garantire un’apertura anticipata degli impianti di sci.
La tecnica “snow farm” e il suo approccio innovativo
La strategia “snow farm” prevede la conservazione della neve sotto strati di cippato di legno e speciali teli anti-scongelamento. Questo metodo, studiato per preservare la neve nel miglior modo possibile, è stato applicato anche quest’anno, con un primo rilascio di diecimila metri cubi di neve artificiale. I risultati sono considerati soddisfacenti, nonostante si stimi una perdita del 30% durante la conservazione. La tecnica, fino a poco tempo fa vista come una semplice sperimentazione, ha assunto un aspetto strutturale essenziale per la stagione sciistica.
A primavera, l’operazione prevede di coprire la neve accumulata con uno strato di cippato spesso tra i 30 e 35 centimetri, che funge da isolante. Questo accorgimento permette alla neve di rimanere in buone condizioni fino all’inizio della stagione invernale, quando può essere utilizzata in modo immediato per le piste. Negli ultimi giorni, il cumulo di neve è stato finalmente scoperto e, con l’ausilio di mezzi meccanici come ruspe e gatti delle nevi, è stata avviata la stesura del manto nevoso sul circuito pronto ad accogliere sciatori e appassionati.
Impatti sul settore sciistico e prospettive future
La scelta di utilizzare neve conservata non è solo una risposta alle sfide del cambiamento climatico, ma rappresenta anche un’opportunità per le stazioni sciistiche di prolungare la stagione. Con l’inverno che spesso non garantisce nevicate abbondanti, pratiche come quella della “snow farm” sono destinate a diventare sempre più comuni. Questa innovazione permette non solo di ottimizzare le risorse disponibili, ma anche di attrarre turisti e appassionati nella fase iniziale della stagione.
Sviluppi simili a Piani di Luzza potrebbero essere replicati in altre località sciistiche che affrontano dilemmi analoghi a causa dell’innalzamento delle temperature e della diminuzione delle nevicate. L’andamento della stagione dipenderà in gran parte dalla capacità di adottare e adattare metodi efficaci per garantire una buona esperienza agli sciatori. Quindi, progetti come quello di Piani di Luzza potrebbero fornire un modello interessante per il futuro del turismo invernale.
Ultimo aggiornamento il 18 Novembre 2024 da Laura Rossi