L’Aquila avvia un’importante iniziativa per affrontare il problema dello spopolamento nelle aree interne, attraverso la creazione di un Piano territoriale di coordinamento provinciale . Questo strumento, voluto dalla Provincia dell’Aquila, mira a stimolare una crescita economica e sociale in grado di valorizzare le tradizioni locali e rilanciare il territorio, coinvolgendo diverse professionalità specializzate.
Incontro inaugurale e obiettivi del piano
Il primo incontro per la redazione del nuovo Piano territoriale di coordinamento è avvenuto giovedì scorso presso la sala Celestino V di Palazzo Silone, all’Aquila. Questo evento ha riunito il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, insieme a vari partner dell’Ufficio di Piano provinciale. «La nostra sfida è far emergere le potenzialità inespresse dei territori – ha dichiarato Caruso – e costruire una comunità del futuro che possa fungere da modello a livello nazionale».
L’obiettivo primario è impostare una pianificazione strategica che guidi lo sviluppo locale. Gli attori coinvolti lavorano con un focus sull’innovazione, superando approcci tradizionali e orientandosi verso nuove idee e valori identitari. La vision si propone di riassumere in un documento le aspirazioni del territorio, in modo da offrire un quadro chiaro per le scelte future.
L’importanza della collaborazione e del ruolo della provincia
Nel processo di redazione del Piano, la Provincia dell’Aquila riveste un ruolo cruciale nel coordinamento delle operazioni. La squadra comprende il direttore generale, Paolo Collacciani, e diversi esperti in campo urbanistico, ambientale e giuridico. «Dobbiamo creare una fondazione conoscitiva solida affinché le scelte politiche siano in linea con le necessità del territorio», ha affermato il dirigente del settore Territorio ed Urbanistica, Andrea De Simone.
Per l’Ente provinciale, un’analisi dettagliata dello stato attuale rappresenta un passo fondamentale. Comprendere ciò che è accaduto negli ultimi decenni aiuterà a delineare il percorso verso uno sviluppo sostenibile. I tre fattori chiave del Piano includono territorio, ambiente e socialità, aspetti che dovranno essere considerati in modo integrato per garantire risultati efficaci.
Collaborazioni accademiche e aspetti innovativi
Parte importante del progetto sarà la collaborazione con istituzioni accademiche, essenziali per le analisi ambientali e socio-economiche. Il dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale dell’Università degli Studi dell’Aquila, rappresentato dal professor Marcello Di Risio, sarà coinvolto con un team coordinato dai professori Alessandro Marucci e Francesco Zullo. La loro expertise sarà decisiva per affrontare le sfide ambientali.
In aggiunta, anche il Gran Sasso Science Institute , con il professor Paolo Veneri, darà il proprio contributo sugli aspetti socio-economici. Questa collaborazione multidisciplinare rappresenta un punto di forza nella progettazione del Piano, garantendo una visione olistica e sostenibile per il futuro dell’Aquila.
Un sguardo al futuro e alla sostenibilità
Il Piano territoriale di coordinamento, se ben implementato, potrebbe diventare uno strumento essenziale per l’Aquila e i suoi comuni. La sua approvazione e la capacità di mantenere attualità nel tempo sono sfide da affrontare con serietà. La progettazione deve tener conto di un approccio dinamico che si adatti ai cambiamenti e alle esigenze della comunità, riflettendo i valori e le identità del territorio.
Con una base solida e una visione chiara, il progetto ha il potenziale per innescare un processo di sviluppo capace di rivalutare le aree interne, contrastare lo spopolamento e promuovere una maggiore coesione sociale e culturale. Il Piano potrebbe così rappresentare una nuova era per l’Aquila e i suoi cittadini.
Ultimo aggiornamento il 2 Novembre 2024 da Marco Mintillo