Il 2023 ha segnato un periodo di cambiamenti significativi nel panorama delle piantumazioni in Italia. La transizione tra gli attuali programmi di sviluppo rurale e le nuove iniziative di rimboschimento ha avuto un impatto rilevante sulla quantità di alberi piantati. Il rapporto analizza la situazione in diverse regioni, evidenziando il ruolo cruciale delle fasi preparatorie e le difficoltà emerse nel perseguire gli obiettivi prefissati.
Il contesto delle piantumazioni in italia
Nel periodo compreso tra la primavera 2022 e la primavera 2023, si è registrato un notevole calo delle piantumazioni. Questa diminuzione è direttamente collegata ai cambiamenti nei programmi di sviluppo rurale, in particolare alla transizione dal Psr 2014-2022 al Csr 2023-2027. La necessità di redigere bandi, realizzare gare e selezionare i progetti ha comportato dei ritardi, impedendo un avvio tempestivo delle operazioni di piantumazione. Questo processo di transizione è essenziale per garantire una pianificazione efficace e una corretta implementazione degli interventi verdi.
Nel dettaglio, nel 2023 le regioni del Trentino Alto Adige e della Basilicata si sono distinte per l’elevato numero di alberi piantati. Tali località hanno saputo gestire meglio le fasi di preparazione e implementazione, contrastando così il trend negativo di calo generale. È interessante notare che questo scenario pone interrogativi sulla capacità delle altre regioni di raggiungere gli obiettivi stabiliti per i prossimi anni, specialmente in un contesto già di per sè complesso.
Le sfide del pnrr e le città metropolitane
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha subito dei cambiamenti significativi in risposta alle difficoltà riscontrate, in particolare per quanto riguarda la disponibilità limitata di piante. Inizialmente, l’obiettivo di piantare 6,6 milioni di alberi entro il 2024 è stato ridotto a 4,5 milioni, accompagnato da un abbattimento dei fondi disponibili per queste operazioni, da 330 a 210 milioni di euro.
Le città metropolitane sono state al centro di questo processo. Il primo target, fissato per 1.650.000 alberi entro la fine del 2022, è stato formalmente raggiunto, sebbene con metodi controversi come la semina in vivaio. Questo approccio ha suscitato discussioni sul modo più efficace di centrare gli obiettivi di piantumazione e la qualità degli interventi effettuati.
In aggiunta, la rimodulazione della misura ha comportato una revisione delle scadenze di piantumazione. Il termine per il “transplanting”, ovvero il trasferimento degli alberi nei luoghi definitivi, è stato fissato per il secondo trimestre del 2026 per 3,5 milioni di alberi. Fino ad ora, solo Venezia ha completato con successo il trapianto degli alberi nei luoghi designati per il 2022, mentre le altre dieci città metropolitane si sono limitate alla sola produzione in vivaio.
I risultati e il futuro delle piantumazioni
L’analisi dell’Atlante mostra chiaramente una situazione complessa per le piantumazioni in Italia. Solo Torino, Genova e Bari hanno portato a termine le operazioni di transplanting nel corso dell’anno passato. Torino e Bari sono anche in testa alla lista delle città con il maggior numero di alberi messi a dimora, suggerendo un approccio particolarmente efficace e pianificato alle pratiche di piantumazione.
Questi risultati evidenziano che, mentre alcune aree hanno fatto progressi significativi, altre hanno affrontato notevoli difficoltà nel rispettare gli obiettivi stabiliti. La sfida ora per le autorità locali sarà quella di garantire una maggiore disponibilità di piante, ottimizzare le procedure e il coordinamento tra gli enti coinvolti e migliorare la gestione dell’intero processo di piantumazione. Le politiche per il futuro dovranno concentrarsi su pratiche sostenibili e su un’efficace implementazione delle risorse a disposizione, affinché si possa riconquistare il terreno perso e rispondere ai crescenti impegni ambientali.
Ultimo aggiornamento il 16 Novembre 2024 da Sofia Greco