Ponte sullo Stretto: sindaci in allerta e dubbi sulla progettualità, mentre procede il cofinanziamento europeo

I sindaci di Messina e Villa San Giovanni esprimono preoccupazioni sulla sicurezza e l’impatto ambientale del Ponte sullo Stretto, chiedendo maggiore chiarezza e analisi approfondite sui progetti presentati.
Ponte Sullo Stretto3A Sindaci I Ponte Sullo Stretto3A Sindaci I
Ponte sullo Stretto: sindaci in allerta e dubbi sulla progettualità, mentre procede il cofinanziamento europeo - (Credit: www.ilsole24ore.com)

La questione del Ponte sullo Stretto di Messina continua a generare tensioni tra i sindaci di Messina e Villa San Giovanni. Giusy Caminiti e Federico Basile esprimono una determinazione chiara: la sicurezza e il benessere delle comunità locali devono essere la priorità assoluta. La società Stretto di Messina, responsabile del progetto, ha recentemente presentato ulteriori documentazioni, ma i dubbi sulla fattibilità e l’impatto del progetto rimangono evidenti.

La cautela dei sindaci di Messina e Villa San Giovanni

I sindaci di Messina e Villa San Giovanni si mostrano cauti e scettici riguardo alle proposte avanzate dalla società Stretto di Messina. Giusy Caminiti, sindaca di Villa San Giovanni, critica il fatto che gran parte delle soluzioni presentate siano più descrittive che progettuali. “Le proposte non sono state elaborate in modo tecnico e non garantiscono reali misure di fattibilità”, ha dichiarato, evidenziando come le preoccupazioni siano legate alle diverse tematiche trattate nella documentazione. Anche Federico Basile, sindaco di Messina, condivide queste riserve, ritenendo che permangano gravi dubbi sulla realizzazione dell’infrastruttura.

La società Stretto di Messina sembra procedere con urgenza, puntando a ottenere il parere favorevole del Cipess entro la fine dell’anno. Tuttavia, i sindaci temono che un via libera affrettato possa tradursi in gravi conseguenze per i territori interessati. Caminiti ha sollevato l’allerta riguardo all’interruzione della continuità territoriale per Villa San Giovanni, sottolineando che il cantiere potrebbe dividere la città, alterando pesantemente l’equilibrio urbano e la vita dei cittadini.

Progetti di cofinanziamento europeo e prospettive future

Un recente sviluppo significativo in questo contesto è la firma del Grant Agreement tra la Stretto di Messina e Cinea, l’agenzia della Commissione Europea responsabile per i progetti di sostenibilità. Con un cofinanziamento di circa 25 milioni di euro, la società intende sostenere il progetto di ponte, coprendo il 50% dei costi della progettazione esecutiva, relativa in particolare all’infrastruttura ferroviaria. Questa notizia è stata accolta con ottimismo da Pietro Ciucci, amministratore delegato della Stretto di Messina, il quale ha sottolineato come il riconoscimento del ponte all’interno del corridoio Scandinavo-Mediterraneo da parte del Consiglio Europeo conferisca un’importanza strategica all’opera.

Matteo Salvini ha sostenuto che questo accordo plaude alla serietà del progetto, rimarcando l’interesse sovranazionale dell’infrastruttura. Tuttavia, le posizioni divergenti dei sindaci mostrano come vi siano aspetti complessi e rischi tangibili che potrebbero influenzare la realizzazione del ponte, richieste di maggiore chiarezza e approfondimento sulla progettualità e sugli impatti ambientali sono sempre più pressanti.

Questioni ambientali e urbanistiche sollevate dai sindaci

Le tematiche sollevate dai sindaci riguardano questioni molto più ampie e complesse che interessano la vita quotidiana delle due comunità. Caminiti e Basile esprimono preoccupazione per la mancanza di indagini e analisi approfondite dai documenti presentati dalla Stretto di Messina. Nessuna ricerca scientifica concreta è stata portata a sostegno della proposta, tanto che Caminiti ha affermato che i materiali presentati nel campo calabrese e siciliano non rispondono ad un quadro esaustivo.

Nel documento inviato al Ministero dei Trasporti, Caminiti menziona che le relazioni e i dati forniti dalla società non sono sufficienti e che le criticità legate agli effetti sull’ambiente e sugli assetti urbani necessitano di un’esaminazione più approfondita. Questo arriva in un contesto in cui le comunità locali sono già preoccupate per le possibili ripercussioni del progetto e chiedono che venga prestata particolare attenzione all’analisi dei vincoli ambientali esistenti.

Il versante calabrese e le complessità infrastrutturali

Un punto critico che è emerso riguarda la faglia di Cannitello, situata sotto i potenziali pilastri del ponte. Nonostante la Stretto di Messina riconosca la presenza della faglia nei documenti inviati al Mase, i sindaci sostengono che gli effetti potenziali della stessa sono stati notevolmente sottovalutati. Caminiti segnala anche che i vincoli legati all’inedificabilità assoluta non sono stati adeguatamente considerati nei documenti progettuali.

Diverse analisi indipendenti hanno messo in luce incongruenze nei materiali presentati, con esperti del settore che evidenziano che la rappresentazione del territorio è stata distorta rispetto a quanto documentato in studi ufficiali. Questo scenario alimenta ulteriormente le preoccupazioni espresse dalle amministrazioni locali e contribuisce a far aumentare le richieste di trasparenza e progettualità chiara, mirata a garantire la sicurezza e la stabilità ambientale nella realizzazione di opere di grande rilevanza come quella del Ponte sullo Stretto.

Ultimo aggiornamento il 22 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano

Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Gestione cookie