La città di Potenza è diventata il palcoscenico di una significativa protesta in difesa del diritto all’acqua, un elemento essenziale oggi più che mai. Una manifestazione ha riunito centinaia di studenti e cittadini nel centro storico per esprimere la propria preoccupazione riguardo alla crescente crisi idrica che sta colpendo diversi comuni lucani. Gli striscioni sventolati rinviano a temi come il diritto alla doccia, evidenziando le difficoltà quotidiane che la popolazione si trova ad affrontare. L’incontro arriva dopo il rinvio di un evento analogo previsto per altre città italiane, suggerendo una mobilitazione collettiva e coerente.
La crisi idrica in Basilicata: i dati
Nei 29 comuni lucani, tra cui il capoluogo Potenza, si registrano drastiche limitazioni nell’erogazione dell’acqua, con frazioni di tempo sempre più ridotte per l’approvvigionamento idrico. Questo quadro ha suscitato forti tensioni e malumori tra la popolazione, che si è organizzata per far sentire la propria voce. Durante la manifestazione, è emersa un’ondata di slogan rivolti anche al presidente della Regione, Vito Bardi, rappresentante di Forza Italia. Questa critica riflette una crescente frustrazione nei confronti delle politiche adottate per gestire una crisi apparentemente incurabile.
In aggiunta, gli studenti hanno sollevato preoccupazioni circa l’operazione di convogliare l’acqua del fiume Basento nella diga del Camastra, una pratica che desta angoscia per il presunto inquinamento della fonte. La popolazione ambisce a chiarimenti sulla salute pubblica e sull’effettiva potabilità dell’acqua erogata, in un momento in cui la sicurezza delle risorse idriche è di fondamentale importanza per tutti.
Le richieste dei manifestanti
Al centro della protesta ci sono tre punti chiave, come delineato dagli organizzatori del Comitato Acqua Pubblica. I manifestanti chiedono innanzitutto acqua pulita, essenziale per la salute e il benessere della comunità. La seconda richiesta riguarda una maggiore trasparenza nella gestione dell’acqua, una questione che coinvolge l’interesse e la fiducia dei cittadini. Infine, si domanda il rispetto delle esigenze di 140 mila cittadini che quotidianamente devono fare i conti con le restrizioni nell’erogazione idrica. Questi temi stanno diventando centrali nel dibattito pubblico, dato che la giustizia sociale e i diritti umani appaiono strettamente legati all’accesso alle risorse idriche.
La manifestazione ha visto la presenza di rappresentanti sindacali di Cgil, Uil e Usb, sottolineando la dimensione collettiva della protesta. Una delegazione è stata convocata per incontrare il prefetto di Potenza, Michele Campanaro, e il sindaco, Vincenzo Telesca. Questo incontro potrebbe diventare un passo significativo per la trattativa tra i cittadini e le istituzioni, aprendo un dialogo sulla gestione delle risorse idriche e sulla trasparenza delle scelte politiche.
La crisi idrica in Basilicata rappresenta quindi un tema cruciale per il presente e il futuro della comunità, spingendo a riflessioni importanti su come garantire accesso e qualità dell’acqua, diritti fondamentali per ogni cittadino.
Ultimo aggiornamento il 16 Novembre 2024 da Sara Gatti