Un importante intervento avanza a Roma e ha suscitato l’attenzione del Codacons, che ha richiesto l’intervento della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio. I lavori interessano un edificio storico situato in via del Vantaggio 7, un’area a pochi passi da Piazza del Popolo, che potrebbe essere notevolmente danneggiata da tali attività. L’associazione di consumatori si è attivata per tutelare il patrimonio culturale della Capitale, evidenziando potenziali rischi per la conservazione del valore artistico e storico dell’immobile.
La storia dell’immobile e l’istituzione proprietaria
L’immobile in questione è di proprietà dei Pii Stabilimenti di Francia a Roma e Loreto, un’importante istituzione religiosa con il compito di gestire beni culturali di origine francese nella città. Questa organizzazione ha a lungo custodito un patrimonio artistico significativo e ha il dovere di salvaguardare tali risorse storiche. Tuttavia, i recenti lavori eseguiti dall’ente hanno sollevato preoccupazioni tra gli esperti e le associazioni di tutela del patrimonio.
Nei due anni passati, erano già stati effettuati lavori di ristrutturazione che, secondo quanto riportato, avrebbero profondamente alterato l’aspetto architettonico dell’edificio. È importante notare che tra i lavori precedenti vi è stata anche la rimozione di Bruno Liberatore, un noto scultore che aveva trovato riparo e studio all’interno di questo storico palazzo. La preoccupazione del Codacons si basa sulla necessità di proteggere non solo l’edificio, ma anche la sua storia e il suo legame con importanti figure artistiche del passato.
Interventi edilizi contestati e mancanza di informazioni
Negli ultimi mesi, la proprietà ha avviato nuovi lavori, che a detta del Codacons, stanno portando a un ulteriore danneggiamento della fisionomia storica dell’immobile. Uno dei punti critici sollevati riguarda l’assenza del cartello informativo sull’ingresso dello stabile, come previsto dalla legislazione vigente sull’edilizia. Questa omissione non solo viola le normative, ma alimenta dubbi sulla trasparenza dei lavori in corso.
Secondo l’art. 20, comma 6, del DPR n. 380/2001, è obbligatorio esporre un cartello che riporti informazioni essenziali come il titolo abilitativo, il numero della pratica e la tipologia di lavori autorizzati. L’assenza di tali informazioni solleva interrogativi non solo sulla legalità dei lavori, ma anche sull’eventuale destinazione futura dell’immobile. È fondamentale che il pubblico e le istituzioni siano informati sul futuro dell’immobile e sulle sue funzioni, dato il suo background storico.
Le intenzioni del Codacons e le prossime azioni
Di fronte a questa situazione, il Codacons ha manifestato l’intenzione di formalizzare una richiesta di accesso agli atti presso la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Roma. Questa iniziativa mira a ottenere una copia di tutti i permessi rilasciati relativi ai lavori attualmente in corso. Il costante impegno dell’ente è volto a garantire che ogni intervento su edifici storici avvenga nel rispetto delle normative e delle volontà testamentarie dei precedenti proprietari.
Un esempio di tali volontà è dato dall’eredità di Vicar, un pittore e collezionista d’arte che, durante la campagna d’Italia, aveva stabilito che l’immobile dovesse essere utilizzato come studio per artisti. La richiesta di accesso avrà come obiettivo non solo quello di fare luce su eventuali irregolarità, ma anche di valutare se inviare il fascicolo alla Procura della Repubblica per approfondire ulteriormente la vicenda.
La questione resta aperta e si attende che le autorità competenti diano risposte chiare sulla legittimità dei lavori avviati e sull’effettivo rispetto delle normative che tutelano il patrimonio artistico di Roma.
Ultimo aggiornamento il 15 Novembre 2024 da Laura Rossi