Il recente incontro a Palazzo Chigi tra il governo e le associazioni datoriali ha messo in luce questioni fondamentali per il futuro dell’agricoltura italiana. Il presidente della Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, ha esposto delle proposte essenziali per garantire la sostenibilità e la competitività del settore, a fronte delle sfide emergenti legate al cambiamento climatico e alle crisi fitosanitarie. Obiettivi chiave sono il supporto ai giovani agricoltori, la gestione delle emergenze e il rafforzamento del sistema creditizio per facilitare l’accesso ai finanziamenti.
Misure per il ricambio generazionale e la liquidità
Le misure per garantire il ricambio generazionale sono uno dei punti cruciali sollevati durante la riunione. Fini ha messo in evidenza la necessità di reintrodurre, per il 2025, lo sgravio contributivo per i giovani agricoltori. Questa misura, già esistente in passato, era stata eliminata nel 2024 e la sua reintroduzione rappresenterebbe un passo significativo per attirare nuove energie nel settore. Il ricambio generazionale è vitale affinché l’agricoltura italiana non solo sopravviva, ma fiorisca in un contesto sempre più competitivo.
Accanto a queste misure di lungo termine, è stata evidenziata l’urgenza di interventi immediati tesi a supportare la liquidità degli imprenditori agricoli. Tra le proposte spicca l’idea di introdurre contributi per coprire i costi degli interessi sui prestiti bancari per il 2024. In un periodo in cui l’accesso al credito rappresenta una sfida significativa, tale misura potrebbe alleviare il peso finanziario delle aziende agricole e consentire loro di investire in innovazione e sostenibilità.
Un fondo unico per le emergenze fitosanitarie
Un altro tema centrale del dibattito è stato l’istituzione di un Fondo Unico destinato alle emergenze fitosanitarie. Fini ha sottolineato l’importanza di avere uno strumento integrato in grado di rispondere in modo efficiente e tempestivo alle crisi che colpiscono il settore. Attualmente, la frammentazione delle normative rende complessa e lenta la risposta alle emergenze.
Un fondo unico, secondo la proposta della Cia, non solo garantirebbe maggiore flessibilità, ma permetterebbe anche di gestire i danni diretti e indiretti causati da epidemie in modo più efficace. Le crisi fitosanitarie, sempre più frequenti, hanno un impatto devastante sulla redditività delle aziende agricole. Quindi, questa iniziativa non è solo un bene necessario per gli agricoltori, ma rappresenta una questione di fondamentale importanza per la sicurezza alimentare del paese.
Strategie contro il cambiamento climatico
All’incontro non è mancata l’attenzione per il cambiamento climatico, una sfida che il settore agricolo deve affrontare con urgenza. Cia ha avanzato la richiesta di introdurre strumenti specifici per incentivare le aziende alla manutenzione e alla messa in sicurezza del suolo. Questi interventi non solo miglioreranno la gestione delle risorse naturali, ma contribuiranno anche alla mitigazione degli effetti del dissesto idrogeologico, una problematica che ha preso piede in molte aree italiane.
Sostenere la tutela ambientale e paesaggistica è essenziale per garantire un futuro sostenibile. Inoltre, la pianificazione di strategie ad hoc potrebbe portare vantaggi sia economici che ecologici, posizionando l’Italia come un leader nella gestione responsabile delle risorse agricole.
Contributi e piani specifici per settori in crisi
Fini ha ribadito la necessità di un rifinanziamento specifico per supportare il settore suinicolo, colpito dalla peste suina africana, e ha richiesto la nomina di un commissario straordinario per la gestione della Xylella. Questo è cruciale per prevenire la diffusione di patogeni che mettono a rischio l’intero comparto olivicolo. La promozione di un piano espianti è altrettanto importante per il rinnovamento e lo sviluppo dell’ulivo, un simbolo della tradizione agricola italiana.
Un altro tema importante riguarda il bonus ZES, ossia il regime di agevolazione fiscale dedicato all’agricoltura nelle zone economiche speciali. La proroga di questo bonus rappresenterebbe un’opportunità per stimolare investimenti nella modernizzazione delle imprese agricole.
Infine, le recenti politiche sulle pensioni minime, con un incremento di soli 3 euro, sono emerse come insufficienti, considerando la perdita di potere d’acquisto certificata dall’Inps. La situazione economica complessiva incombe su un settore già in difficoltà, e misure incisive sono necessarie per garantire il benessere degli agricoltori e la stabilità del mercato alimentare nazionale.
Ultimo aggiornamento il 14 Novembre 2024 da Elisabetta Cina