Il caso del Patek Philippe modello “5164-R” sottratto al calciatore del Napoli, David Neres Campos, lo scorso 1° settembre, continua a suscitare interrogativi e preoccupazioni. Dopo la partita contro il Parma, l’orologio è stato rubato in un contesto che ha evidenziato il dilagante problema della criminalità. Gli inquirenti hanno fatto progressi significativi e, dopo aver arrestato tre uomini coinvolti nella rapina, ora si concentrano sulla destinazione del prezioso orologio.
Arresti e indagini sui rapinatori
L’operazione di polizia che ha condotto all’arresto dei tre autori è avvenuta dopo un serrato periodo di indagini. Gianluca Cuomo , Giuseppe Vitale e Giuseppe Vecchione , tutti provenienti dal rione Lauro, sono stati catturati grazie a un’attenta operazione di ascolto da parte della DDA di Napoli. Gli investigatori stavano, infatti, già monitorando il clan Iadonisi, noto per il suo controllo sugli affari illeciti nella zona vicina allo stadio Maradona.
Le intercettazioni telefoniche hanno rivelato conversazioni incriminanti in cui i sospetti parlavano del furto senza sapere di essere ascoltati. Ulteriori elementi hanno contribuito all’identificazione: la testimonianza di una tifosa e le registrazioni delle telecamere di sorveglianza della zona. Questi elementi hanno permesso ai carabinieri di comporre un quadro probatorio tale da giustificare gli arresti.
La testimonianza di Giuseppe Vecchione e la nuova inchiesta
Giuseppe Vecchione è emerso come un personaggio centrale nell’indagine, vantandosi addirittura di aver compiuto un furto simile nel 2014, ai danni dell’ex calciatore del Napoli, Camilo Zuniga. Questo autoincitamento ha sollevato delle situazioni preoccupanti su un possibile modus operandi consolidato. Le autorità ora si interrogano non solo su questo episodio, ma anche su eventuali altre attività illecite associate al trio arrestato.
È evidente che Vecchione ha mostrato, attraverso le sue comunicazioni, una certa arroganza nei confronti delle sue imprese criminali. La risonanza del suo comportamento ha spinto le autorità a aprire una nuova inchiesta a carico suo, mirando a scoprire se vi siano altre rapine o mezzi di furto messi in atto nel passato. Questo sviluppo mette in luce un aspetto più ampio della problematica della sicurezza a Napoli.
L’orologio scomparso: dove è finito?
Ora la questione più cruciale rimane: che fine ha fatto l’orologio rubato? Gli investigatori stanno tentando di rintracciarlo, consapevoli del valore non solo affettivo, ma anche economico dell’oggetto. Il Patek Philippe modello “5164-R” è uno dei segnatempo più ambiti al mondo, quindi la sua destinazione potrebbe rivelarsi significativa. Gli inquirenti sono anche proiettati a individuare eventuali ricettatori, figure che potrebbero aver acquistato o ricevuto l’orologio rubato.
Il lavoro delle forze dell’ordine continua, e il rilascio di dettagli da parte di Vecchione e compagnia potrebbe giovare alla risoluzione del caso. Certamente, la rapina a David Neres ha messo in evidenza le difficoltà legate alla sicurezza, non solo per i calciatori, ma anche per la comunità nel suo insieme. Le autorità sono impegnate a garantire che simili atti illeciti non restino impuniti, riflettendo un impegno costante nel combattere la criminalità.
Ultimo aggiornamento il 15 Novembre 2024 da Armando Proietti