Record di avvistamenti di balenottere e delfini durante la stagione di monitoraggio nel Santuario Pelagos

La stagione di monitoraggio 2024 nel Santuario Pelagos ha registrato oltre 400 avvistamenti di cetacei e tartarughe, evidenziando un aumento della biodiversità e l’importanza della ricerca per la conservazione marina.
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Record di avvistamenti di balenottere e delfini durante la stagione di monitoraggio nel Santuario Pelagos - (Credit: www.ansa.it)

La stagione di monitoraggio 2024, promossa dalla Fondazione Cima in collaborazione con Corsica Sardinia Ferries, ha registrato risultati straordinari nel Santuario Pelagos. Da aprile a ottobre, i team di ricerca hanno dato vita a cinquantadue uscite sui traghetti, portando alla luce una ricchezza di avvistamenti di cetacei e tartarughe marine. Questo articolo esplorerà i dettagli di questa stagione di monitoraggio, i risultati ottenuti e il ruolo della ricerca nell’ecosistema marino del Mar Ligure.

Un’attività fruttuosa di monitoraggio

La stagione di monitoraggio della Fondazione Cima ha coinvolto ricercatori e studenti universitari del programma ‘Cetasmus‘, provenienti da diverse nazioni tra cui Portogallo, Francia, Italia e Germania. Questa iniziativa è stata avviata per raccogliere dati preziosi sulla fauna marina, in particolare su cetacei e tartarughe, che popolano le acque del Mar Ligure. Nel corso della stagione, sono stati effettuati cinquantadue viaggi a bordo dei traghetti in partenza da Vado Ligure, con destinazioni verso Nizza e Bastia.

Durante questo periodo, sono stati registrati circa quattrocento avvistamenti, che hanno incluso oltre duecento branchi di stenelle striate, equivalenti a più di 2.000 individui, e 109 balenottere comuni. Inoltre, il team ha avvistato più di dieci capodogli e 22 gruppi di zifi. Da notare anche che sono stati visti nove gruppi di tursiopi, segnalando la diversità delle specie marine presenti in queste acque. I monitoraggi non si sono limitati solo ai cetacei, ma hanno incluso anche l’osservazione delle tartarughe marine, con 33 individui censiti, evidenziando un cambiamento nella distribuzione geografica delle specie.

Avvistamenti sorprendenti nell’ultimo monitoraggio

Il 12 ottobre è stato l’ultimo giorno di monitoraggio della stagione 2024, e i risultati ottenuti sono stati del tutto inaspettati. Durante un singolo viaggio, i ricercatori hanno avvistato ben ventinove balenottere comuni, così come due gruppi di delfini comuni, uno dei quali si trovava nelle acque al largo di Bastia, dove non erano mai stati osservati prima. Questo dato ha suscitato un certo entusiasmo tra i ricercatori, in particolare per il gruppo di delfini comuni, la cui presenza nel Mar Ligure è diventata sempre più rara nel corso degli anni.

Paola Tepsich, una delle ricercatrici coinvolte nel progetto, ha commentato con entusiasmo la scoperta: “L’avvistamento di ben due gruppi distinti di delfini comuni sembra essere un segnale di ripresa della specie.” Questi dati suggeriscono non solo una biodiversità in aumento, ma potrebbero anche indicare un miglioramento delle condizioni ambientali nel Santuario Pelagos, un’area protetta vitalmente importante per la conservazione della fauna selvatica marina.

Il ruolo della ricerca nella conservazione marina

Le attività di monitoraggio come quelle condotte dalla Fondazione Cima rivestono un’importanza fondamentale per la tutela delle specie marine e per la conservazione degli ecosistemi marini. I dati raccolti, infatti, offrono un quadro chiaro della salute delle popolazioni di cetacei e tartarughe nel Mar Ligure. Tali informazioni sono essenziali per l’elaborazione di strategie di conservazione efficaci e per informare le politiche pubbliche legate alla gestione delle risorse marine.

Il programma ‘Cetasmus‘ non si limita a fornire dati, ma offre anche opportunità di formazione per studenti universitari, che possono utilizzare queste informazioni nelle loro tesi di laurea. Tale scambio di conoscenze e competenze è cruciale per promuovere la sensibilizzazione sulle problematiche marine e per formare una nuova generazione di ricercatori impegnati nella protezione dell’ambiente marino.

La stagione di monitoraggio 2024 si concluse con risultati notevoli e significativi, testimoniando l’importanza della ricerca scientifica in questo contesto e sottolineando la responsabilità di tutti nel preservare la biodiversità marittima. L’anno prossimo si prevedono ulteriori studi e monitoraggi, con l’obiettivo di continuare a scoprire e tutelare le meraviglie del nostro mare.

Ultimo aggiornamento il 21 Ottobre 2024 da Laura Rossi

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