Reggio Calabria: vandalizzata la targa commemorativa di Norma Cossetto, studentessa vittima delle foibe

Vandalizzata la targa commemorativa di Norma Cossetto a Reggio Calabria, il Comitato 10 Febbraio denuncia l’indifferenza istituzionale e ribadisce l’importanza di preservare la memoria delle vittime delle foibe.
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Reggio Calabria: vandalizzata la targa commemorativa di Norma Cossetto, studentessa vittima delle foibe - Gaeta.it

Un episodio di vandalismo ha scosso la comunità di Reggio Calabria, dove una targa commemorativa dedicata a Norma Cossetto, giovane studentessa istriana assassinata durante il periodo delle foibe, è stata imbrattata da ignoti. La notizia è stata divulgata dal Comitato 10 Febbraio, un’associazione che si batte per la memoria delle vittime istriane, fiumane e dalmate. Questo atto suscita interrogativi sul rispetto della storia e della memoria collettiva, nonché sull’atteggiamento istituzionale riguardo a simili manifestazioni di disprezzo.

La traslazione della targa e la sua situazione attuale

La targa commemorativa di Norma Cossetto era stata recentemente spostata dall’area Griso-Laboccetta a una posizione meno visibile, collocata in uno spazio angusto tra una scalinata e un muretto. Questa nuova sistemazione ha ridotto notevolmente la sua visibilità, rendendola un obiettivo facile per atti di vandalismo. Secondo il Comitato 10 Febbraio, questa scelta rappresenta non solo un atto di mancato rispetto verso la memoria della giovane martire, ma anche una modalità di marginalizzazione delle vittime del dramma giuliano-dalmata. La nota del Comitato sottolinea come questa situazione di degrado rappresenti una violazione del diritto alla memoria e al rispetto.

La scelta di relegare la targa in un angolo poco visibile potrebbe riflettere un atteggiamento più ampio verso le questioni legate alla memoria storica. In un contesto in cui le visioni politiche si intrecciano con la storia, emerge una tendenza a ignorare o, peggio, a sminuire il passato tragico delle vittime delle foibe, confondendo la commemorazione con la polemica ideologica. Ciò pone interrogativi sul ruolo delle istituzioni nel preservare la memoria collettiva e nel garantire il rispetto per tutte le vittime, indipendentemente dalle loro affiliazioni politiche.

La reazione del Comitato 10 febbraio e il contesto storico

Di fronte a questo attentato alla memoria, il Comitato 10 Febbraio ha espresso un fermo disprezzo verso il vilipendio subito dai martiri delle foibe, denunciando la complicità delle istituzioni di fronte a tali atti. In una nota, il Comitato ha criticato l’atteggiamento di indifferenza manifestato nei riguardi delle vicende storiche legate alla Seconda Guerra Mondiale e al dopoguerra, affermando che non è una novità il disprezzo per il ricordo dei defunti legato alla storia antifascista. Le affermazioni del Comitato si concentrano sulla vigliaccheria di chi compie tali atti, sostenendo che la loro azione rivela una povertà di spirito e ignoranza, tratti che, a detta loro, sembrano non essere cambiati in ottant’anni.

L’accaduto si inserisce in un contesto più ampio di vandalismo contro luoghi e forme di commemorazione riguardanti la tragedia italiana e delle vittime giuliano-dalmate. Il Comitato evidenzia come gli atti vandalici non siano isolati, ma piuttosto rappresentino un comportamento ripetuto e malcostume che prosegue nel silenzio di media e autorità. La difficoltà di onorare queste memorie storiche riflette una problematica più complessa legata alla riconciliazione con il passato, che spesso appare stratificato da narrazioni e interpretazioni contrastanti.

L’importanza della memoria e il proseguimento della battaglia

Nonostante il clima di indifferenza e le manifestazioni di vandalismo, il Comitato 10 Febbraio ribadisce la propria determinazione a proseguire nella battaglia per il rispetto della memoria delle vittime delle foibe. Questa lotta non è solo un atto di commemorazione, essa ha un significato etico che si colloca al di sopra delle divisioni ideologiche contemporanee. Secondo il Comitato, è fondamentale ripristinare la sacralità della memoria storica di Norma Cossetto e di tutte le vittime dimenticate, affinché non si ripetano simili atti di offesa.

La continua violazione della memoria storica non è soltanto un problema di rispetto, ma anche una questione di identità culturale. La Società italiana, per affrontare questi temi, deve sforzarsi di mantenere viva la memoria di eventi storici dolorosi come quelli delle foibe, dove il rispetto per il passato diventa essenziale per costruire un futuro di coesione e comprensione. La battaglia del Comitato 10 Febbraio non rappresenta solo un atto di ribellione contro la dimenticanza, ma un invito a riflettere su come si possa preservare e rispettare la memoria collettiva in un contesto radicato in contrasti storici e politici.

Ultimo aggiornamento il 5 Ottobre 2024 da Laura Rossi

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