Respinte le eccezioni della difesa nel caso Becciu: prossima udienza fissata per gennaio 2025

Il caso Becciu coinvolge accuse di frode e peculato per circa 2 milioni di euro, con il Gup che respinge le eccezioni della difesa. Prossima udienza fissata per gennaio 2025.
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Respinte le eccezioni della difesa nel caso Becciu: prossima udienza fissata per gennaio 2025 - Gaeta.it

Il caso che coinvolge Antonino Becciu, suo fratello cardinale Angelo Becciu e altri otto co-imputati continua a far discutere. Oggi, il Giudice per l’Udienza Preliminare del tribunale di Sassari, Sergio De Luca, ha negato tutte le eccezioni sollevate dalla difesa nel procedimento legato a presunti illeciti finanziari che vedono implicati membri del clero e della cooperativa sociale Spes. La Procura di Sassari accusa i coinvolti di manovre fraudolente che avrebbero portato all’appropriazione di circa 2 milioni di euro dai fondi 8 per mille destinati alla diocesi di Ozieri.

Accuse in dettaglio: un gioco di potere e frode

Le accuse mosse dalla Procura sassarese riguardano comportamenti delittuosi e truffaldini attuati in concerto da un gruppo che include Antonino Becciu e il vescovo di Ozieri, Corrado Melis. Insieme a loro, vi sono altri sette soggetti, tre dei quali sono clerici. Gli inquirenti sostengono che questi individui abbiano orchestrato, con precisione, movimenti finanziari volti a dirottare fondi pubblici verso le casse della cooperativa sociale Spes, rappresentata legalmente da Tonino Becciu. Le accuse specifiche includono i reati di peculato e riciclaggio, che, se dimostrati, potrebbero avere gravi conseguenze legali e reputazionali per i soggetti coinvolti.

Il pubblico ministero, Gianni Caria, ha lavorato dalla scorsa udienza per riformulare i capi di imputazione, documentazione che sarà notificata agli imputati per informare sulle precise nature dei reati contestati. Un ulteriore particolare del procedimento evidenzia come, oltre ai principali imputati, vi siano altri nomi rilevanti, come don Mario Curzu, direttore della Caritas, e don Francesco Ledda, parroco di San Nicola. Questi ultimi sono accusati di corruzione e favoreggiamento, mentre il ruolo di altre figure viene ulteriormente chiarito nell’ambito delle indagini.

Le eccezioni respinte e l’atteggiamento della difesa

Durante l’udienza odierna, gli avvocati dei difensori, Ivano Iai e Antonello Patanè, hanno presentato una serie di eccezioni, cercando di contestare i capi di imputazione e richiamando articoli del Concordato con lo Stato Vaticano e della Costituzione Italiana. Inoltre, hanno sollevato questioni legate alla validità della sentenza del tribunale vaticano, dove il cardinale Angelo Becciu era stato condannato a cinque anni e sei mesi per corruzione.

Nonostante i tentativi di annullare o modificare le accuse, il Gup ha respinto tutte le richieste, confermando la solidità delle imputazioni formulate dalla Procura. Le dichiarazioni degli avvocati della difesa infine hanno manifestato l’intenzione di valutare ulteriori strategie legali dopo aver esaminato nel dettaglio i nuovi capi di imputazione.

Prossime tappe del procedimento e attesa del verdetto

Il caso presenta ora nuovi sviluppi, con la prossima udienza fissata al 8 gennaio 2025. Su questa data si concentrano ora le aspettative sia della difesa che dell’accusa, in attesa di ulteriori sviluppi. Le indagini e i successivi dibattiti in aula potrebbero non solo chiarire ulteriormente la posizione di ciascun imputato, ma anche gettare luce su sistemi di gestione economica all’interno delle istituzioni ecclesiastiche coinvolte.

Il processo continuerà ad attrarre l’attenzione del pubblico e dei media, data la rilevanza delle personalità coinvolte e la delicatezza delle questioni legate ai fondi ecclesiastici. Con le accuse di frodi a carico di soggetti legati al clero, questo caso rappresenta un punto di svolta significativo per la trasparenza e la responsabilità delle operazioni finanziarie nella Chiesa.

Ultimo aggiornamento il 20 Novembre 2024 da Marco Mintillo

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