Richiesta di intervento dell’Ordine di Biella su dichiarazioni di un sottosegretario

Un avvocato di Milano segnala Andrea Delmastro all’Ordine di Biella per le sue controverse dichiarazioni sulla giustizia, sollevando preoccupazioni sull’integrità della professione legale in Italia.
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Richiesta di intervento dell'Ordine di Biella su dichiarazioni di un sottosegretario - Gaeta.it

Un avvocato di Milano ha presentato una segnalazione all’Ordine degli avvocati di Biella, sollecitando provvedimenti nei confronti di Andrea Delmastro. Questi, oltre ad essere iscritto all’Ordine, ricopre anche il ruolo di sottosegretario alla Giustizia. Al centro della polemica le recenti dichiarazioni fatte da Delmastro durante un evento di presentazione delle nuove auto destinate alla Polizia penitenziaria. La questione ha suscitato un acceso dibattito sull’integrità della professione legale e il rispetto dei valori che dovrebbero caratterizzare il sistema giudiziario.

Le dichiarazioni contestate di Andrea Delmastro

Durante un evento nella sua veste ufficiale di sottosegretario al Ministero della Giustizia, Andrea Delmastro ha partecipato alla presentazione di nuove vetture destinate alla traduzione dei detenuti. Durante l’incontro, il sottosegretario ha rilasciato alcune dichiarazioni che hanno sollevato preoccupazioni e controversie. In particolare, ha affermato: “L’idea di vedere sfilare questo potente mezzo, di far sapere ai cittadini come non lasciamo respirare chi sta dietro quel vetro oscurato, è per me una intima gioia.” Questa affermazione, interpretata come un riferimento alla durezza delle misure nei confronti dei detenuti, è stata oggetto di critica da parte di alcuni colleghi legali e attivisti.

La situazione è stata evidenziata dall’avvocato Davide Steccanella, il quale ha ritenuto necessario intervenire a tutela della professione legale. Nella sua segnalazione, Steccanella ha sottolineato che, sebbene Delmastro abbia diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni, le sue dichiarazioni pubbliche non possono restare “intime”. L’avvocato ha espresso il suo disappunto per la serietà della questione sollevata, sostenendo che le parole del sottosegretario possono dare un’immagine distorta e negativa dell’intera categoria legale.

Il malcontento all’interno della professione legale

La segnalazione di Steccanella ha rivelato un malessere crescente tra i professionisti del diritto in Italia. In un momento in cui il sistema giuridico del Paese si trova ad affrontare sfide significative legate al giustizialismo e alla percezione della giustizia, le parole di Delmastro hanno gettato ulteriori ombre su un settore già in difficoltà. L’avvocato milanese ha messo in evidenza come il giustizialismo, che è una visione estremamente severa del sistema penale, non faccia onore al principio di stato di diritto, fondamentale in una democrazia.

Steccanella ha sottolineato che il messaggio trasmesso da un operatore del diritto come Delmastro, un esponente di governo e avvocato, è non solo importante ma anche potenzialmente dannoso per la credibilità dell’intera classe legale. Tale visione può essere interpretata come una giustificazione per misure punitive eccessive, creerebbe un pericoloso precedente ma anche una cultura di repressione piuttosto che di riabilitazione per i detenuti.

Celebrazioni di un’importante anniversario nella professione legale

L’intervento dell’avvocato Steccanella giunge in un momento significativo per la professione legale in Italia. Infatti, quest’anno si celebrano i 150 anni di avvocatura, un’importante ricorrenza per sottolineare il ruolo degli avvocati nella tutela dei diritti e delle libertà dei cittadini. Tuttavia, Steccanella ha manifestato il timore che le affermazioni di Delmastro possano compromettere la dignità della professione e abbassare il prestigio dell’avvocatura.

L’esercizio della professione forense richiede un costante impegno a favore dei diritti umani e del rispetto delle prerogative dei cittadini, inclusi quelli che si trovano in situazioni di vulnerabilità. È, quindi, fondamentale affrontare le dichiarazioni pubbliche con responsabilità e sensibilità, ricordando che il linguaggio e il comportamento di chi ricopre cariche pubbliche possono influenzare le percezioni e le politiche legali.

Le celebrazioni di quest’anno dovrebbero rappresentare non solo un momento di festa per gli avvocati, ma anche un’occasione per riflettere sui valori e sui principi che guidano la professione. È essenziale promuovere una visione della giustizia che rispetti i diritti di tutti, evitando derive giustizialiste che mettono a rischio l’integrità del sistema.

Le dinamiche descritte mettono in evidenza la necessità di un dialogo costruttivo all’interno della professione legale, ponendo l’accento sull’importanza del rispetto reciproco e della responsabilità in ogni dichiarazione pubblica.

Ultimo aggiornamento il 18 Novembre 2024 da Armando Proietti

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