Un recente convegno nazionale ha suscitato un vivace dibattito in merito a due questioni cruciali per il mondo professionale e per la corretta informazione dei contribuenti. Il presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, Riccardo Alemanno, ha evidenziato l’esigenza di un registro pubblico consultabile degli intermediari fiscali e la necessità di garantire equità ai professionisti in stato di malattia o infortunio. Questi argomenti sono stati trattati in occasione del XIII Convegno Nazionale, tenutosi a Roma presso l’Hotel Nazionale.
L’importanza di un elenco pubblico di intermediari fiscali
Alemanno ha sottolineato che gli intermediari fiscali svolgono un ruolo fondamentale nell’ambito delle relazioni tra fisco e contribuenti. La loro attività non solo facilita il processo di gestione delle pratiche fiscali, ma assicura anche che i diritti dei contribuenti siano adeguatamente tutelati. Tuttavia, l’attuale mancanza di trasparenza rispetto all’idoneità degli intermediari crea un ostacolo significativo. Attualmente, i contribuenti non hanno accesso a un elenco pubblico che attesti se un intermediario è regolarmente iscritto o se ha subito provvedimenti sanzionatori.
Alemanno ha suggerito che un registro pubblico sarebbe nel migliore interesse dei contribuenti, permettendo loro di verificare facilmente lo status degli intermediari con cui si interfacciano. Secondo il presidente dell’Int, esiste già un archivio gestito dall’Agenzia delle Entrate, contenente informazioni sugli intermediari abilitati e le eventuali sanzioni. Pertanto, non ci sarebbero aggravi per l’Agenzia nell’implementazione di una versione pubblica di questo elenco.
Nel corso di una discussione con il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, la questione è stata analizzata. Ruffini non ha sollevato preoccupazioni sul tema, ma ha indicato che la decisione finale spetta al Ministero dell’Economia e delle Finanze. La richiesta di autorizzazione di questo elenco è stata formalmente presentata al sottosegretario di Stato del Mef.
Tutele per i professionisti in malattia o infortunio
Oltre alla questione della trasparenza tra contribuenti e intermediari, Alemanno ha sollevato un altro aspetto cruciale per le professioni non regolamentate. Attualmente, le misure di protezione contro malattia, infortunio e maternità a rischio sono garantite solo a coloro che sono iscritti a ordini professionali. Questo esclude un gran numero di professionisti delle cosiddette professioni non regolamentate, protette dalla legge numero 4 del 14 gennaio 2013.
Questa situazione crea una disparità che colpisce non solo i professionisti stessi, ma anche i loro assistiti, che si trovano senza le dovute tutele in situazioni di vulnerabilità. Sottolineando l’importanza di una protezione equa per tutti i professionisti, Alemanno ha messo in evidenza la necessità di rivedere le normative vigenti per garantire che le misure di sicurezza si estendano a un wider spectrum di operatori. Questo aspetto è particolarmente critico, considerando che molti professionisti si trovano a dover affrontare situazioni di malattia o infortunio senza avere accesso a un supporto adeguato.
La richiesta di un miglioramento delle tutele per i professionisti in condizioni critiche è stata un tema centrale durante il convegno, evidenziando l’importanza di considerare i diritti di tutti i lavoratori, indipendentemente dal loro status professionale.
Le due problematiche messe in evidenza da Alemanno sono emblematiche di una richiesta crescente di maggiore equità e trasparenza nel panorama fiscale e professionale italiano.
Ultimo aggiornamento il 20 Novembre 2024 da Elisabetta Cina