Riedizione di “Storie Bastarde”: un viaggio nel passato delle periferie romane

La riedizione di “Storie Bastarde” di Davide Desario esplora le esperienze delle periferie romane degli anni ’70 e ’80, offrendo spunti di riflessione su identità e trasformazioni sociali attuali.
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Riedizione di "Storie Bastarde": un viaggio nel passato delle periferie romane - Gaeta.it

La riedizione del libro “Storie Bastarde”, pubblicato da Davide Desario nel 2010, riporta alla luce le esperienze vissute nelle periferie di Roma negli anni ’70 e ’80. L’uscita di questa nuova edizione, già esaurita, è stata celebrata con un evento al Palazzo dell’Informazione Adnkronos. La presentazione ha visto la partecipazione di vari ospiti e ha offerto nuovi spunti di riflessione sull’Italia di quel periodo.

La sinergia tra passato e presente

Durante la presentazione dell’opera, Davide Desario ha spiegato il suo approccio nel narrare non le gesta dei grandi eroi, ma quelle delle persone comuni, i veri protagonisti della vita di ogni giorno. “In tv vediamo solo grandi poliziotti e criminali, mentre la gente semplice rimane sullo sfondo. Ho voluto mettere a fuoco le loro storie”, ha dichiarato Desario. Eventi storici significativi, come il sequestro Moro, l’omicidio di Pasolini e la tragedia di Alfredino Rampi, costituiscono il contesto di fondo, mentre il vero fulcro si concentra sulle vicende umane e le sfide quotidiane.

Desario ha condiviso anche un ricordo personale, ringraziando Pippo Marra, editore dell’Adnkronos, e l’amministratore delegato, Angela Antonini, per l’opportunità di lavorare nella loro “casa”. Il legame con la Calabria, paese d’origine di Marra, è emerso come simbolo di una connessione al passato e di un’identità che si cerca di preservare nel tempo. La riscoperta delle proprie radici è un elemento fondamentale per Desario, che nella sua opera vuole offrire un richiamo alla memoria.

Un incontro di talenti e storie

Il lancio del libro non è stato solo un evento di presentazione, ma ha incluso anche momenti di intrattenimento come una jam session con Piotta e Federico Zampaglione. Moderato da Giovanni Floris, l’evento ha offerto l’opportunità di ascoltare letture di alcune delle 27 storie incluse nel volume, portando il pubblico a immergersi nel racconto delle esperienze vissute.

Floris ha descritto “Storie Bastarde” come un’opera che conferisce identità a una generazione spesso sottovalutata. Le esperienze dei nati nei decenni ’60 e ’70, che hanno vissuto situazioni complesse, trovano voce nei racconti di Desario. La narrazione di momenti di difficoltà, accanto a sprazzi di normalità, crea un equilibrio che invita alla riflessione e alla connessione.

Riflessioni sull’evoluzione sociale

Lamberto Giannini, prefetto di Roma, ha anche offerto il suo punto di vista sull’opera, riconoscendo come le storie narrate rispecchino una realtà che molti di noi hanno vissuto. Ricordando i tassi di criminalità degli anni ’90, Giannini ha sottolineato come il panorama sociale sia mutato radicalmente, con nuove forme di criminalità e una crescente insicurezza percepita. “La comunicazione è diventata molto più rapida, e le vulnerabilità, come le truffe, colpiscono in particolare le persone anziane”, ha affermato.

L’editore Andrea Lombardi ha motivato la scelta di rieditare il libro, notando come le storie di Desario racchiudano messaggi pertinenti alle attualità. “Leggendo i racconti, mi sono reso conto che esprimono un forte senso di comunità e appartenenza che oggi sembra mancare. Soprattutto per i giovani, queste narrazioni potrebbero servire da bussola per affrontare questioni attuali”, ha commentato.

Tematiche universali al centro del dibattito

Eleonora Daniele ha evidenziato il valore distintivo del libro, ponendo l’accento su come i luoghi e le situazioni descritte non siano solo nostalgici, ma rappresentino un ricordo collettivo di una lotta per la sopravvivenza e una speranza nel futuro. Con il suo commento, ha sottolineato le somiglianze con la situazione contemporanea, sottolineando la necessità di riconoscere e affrontare le difficoltà che ancora attanagliano le periferie.

Leggere “Storie Bastarde” non è solo un tuffo nel passato, ma anche un’occasione per riflettere sulle trasformazioni sociali e culturali di un’Italia che stenta a trovare pace con la propria memoria. L’evento ha offerto una cornice significativa per valutare l’impatto di storie che, pur appartenendo a un altro tempo, possiedono una rilevanza tuttora attuale.

Ultimo aggiornamento il 20 Novembre 2024 da Sara Gatti

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