Risarcimento di 600 mila euro per la morte di un pedone: la sentenza della Corte d’Appello

La Corte d’Appello dell’Aquila stabilisce una responsabilità condivisa in un incidente mortale del 2017, condannando l’assicurazione a risarcire 600 mila euro ai familiari della vittima.
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Risarcimento di 600 mila euro per la morte di un pedone: la sentenza della Corte d'Appello - Gaeta.it

Un tragico incidente stradale avvenuto nel dicembre 2017 ha portato a una complessa vicenda legale, culminata recentemente in una sentenza della Corte d’Appello dell’Aquila. La corte ha stabilito che la responsabilità del sinistro grava su entrambi i soggetti coinvolti, in particolare sul conducente 79enne, riconosciuto come artefice della situazione di pericolo. L’agenzia assicurativa è stata condannata a risarcire 600 mila euro ai familiari della vittima, un uomo di 63 anni, provocando un acceso dibattito sull’etica della responsabilità stradale.

Il contesto dell’incidente

L’incidente è avvenuto in via Lamaccio, dove il pedone, di nome Lastra, stava attraversando la strada. La dinamica dei fatti racconta di una situazione drammatica, iniziata con l’impatto dell’automobile guidata dal 79enne. All’epoca dei fatti, Lastra fu immediatamente trasportato all’ospedale, dove inizialmente fu ricoverato nel reparto di ortopedia. Tuttavia, la sua situazione clinica si aggravò rapidamente, portando a un decesso avvenuto dopo una settimana in rianimazione.

Il caso ha sollevato interrogativi sulla sicurezza stradale e sulla responsabilità civile e penale degli automobilisti. La reazione dei familiari della vittima non si è fatta attendere: assistiti dall’avvocato Armando Valeri, hanno deciso di intentare una causa civile per ottenere un risarcimento, ritenendo che fosse stata causata colpa concorrente da parte del conducente.

Il giudizio della Corte d’Appello

La Corte d’Appello dell’Aquila ha ribaltato quanto stabilito in primo grado, stabilendo una responsabilità condivisa tra l’automobilista e la vittima. Il tribunale ha evidenziato come la condotta del conducente abbia rappresentato un fattore determinante nel verificarsi dell’incidente. Con questa sentenza, la corte ha riconosciuto il diritto al risarcimento per la compagna della vittima e i tre figli, sottolineando la gravità della perdita e il danno subito dalla famiglia.

Le implicazioni legali e sociali

Questo caso non solo porta alla luce il tema della responsabilità stradale, ma pone anche interrogativi più ampi sul sistema legale e sulla protezione delle vittime di incidenti stradali. La decisione della Corte d’Appello apre la strada a future considerazioni sulla necessità di una maggiore vigilanza e responsabilità all’interno del comportamento degli automobilisti.

In un contesto in cui la sicurezza stradale è sempre più sotto i riflettori, questa sentenza potrebbe avere un impatto significativo su come vengono valutati casi simili, incoraggiando una maggiore attenzione alle norme di comportamento in strada e spingendo anche le compagnie assicurative a rivedere le proprie politiche di copertura. La sentenza serve da monito non solo agli automobilisti, ma anche a tutti coloro che condividono le strade, sottolineando l’importanza di una condotta responsabile e prudente.

Ultimo aggiornamento il 18 Novembre 2024 da Marco Mintillo

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