Ritardi inaccettabili per la valutazione dei bambini con disabilità nelle Marche, la denuncia di un consigliere

Ritardi nelle valutazioni per bambini con disturbi di apprendimento nelle Marche: oltre 1.900 minori in attesa, carenza di professionisti e impatti negativi sulla qualità della vita e inclusione sociale.
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Ritardi inaccettabili per la valutazione dei bambini con disabilità nelle Marche, la denuncia di un consigliere - Gaeta.it

Nelle Marche, emerge un problema significativo legato ai ritardi nelle valutazioni per bambini con disturbi di apprendimento e disabilità. Il consigliere regionale del Partito Democratico, Antonio Mastrovincenzo, ha sollevato la questione, evidenziando che attualmente ci sono 1.911 minori in attesa di una prima valutazione da parte delle Unità Multidisciplinari Età Evolutiva . I tempi di attesa, che possono arrivare fino a cinque anni, compromettono seriamente la possibilità di avviare quanto prima gli interventi educativi e riabilitativi indispensabili durante la crescita. Questi ritardi influiscono anche sul riconoscimento della disabilità, che è fondamentale per l’accesso a servizi di supporto scolastico.

Le cause dei ritardi nelle valutazioni

Mastrovincenzo sottolinea che la principale causa di questi ritardi è la carenza di professionalità all’interno delle strutture designate a fornire assistenza. Le Umee fanno fronte a una grave mancanza di professionisti tra cui neuropsichiatri infantili, psicologi, pedagogisti, logopedisti, assistenti sociali, fisioterapisti e psicomotricisti. Questo deficit di personale si traduce in una “disomogeneità territoriale” che rende difficile garantire un servizio uniforme e tempestivo su tutto il territorio marchigiano.

Nel suo accesso agli atti, Mastrovincenzo ha riscontrato che non esiste una dotazione minima definita per le figure professionali nelle Umee. La situazione è aggravata dalla distribuzione disuguale dei professionisti: gli assistenti sociali e psicologi sono gli unici costantemente presenti in ogni territorio, mentre la figura del neuropsichiatra infantile, essenziale per le diagnosi, è disponibile solo in alcuni distretti e per poche ore. Nel 2017, la regione poteva contare su 22 neuropsichiatri, ma oggi il numero è sceso a 12. Anche altre figure come logopedisti e neuropsicomotricisti sono presenti solo in un numero limitato di distretti.

Conseguenze per i minori e le famiglie

I ritardi stanno generando un impatto diretto sulla vita quotidiana di bambini e famiglie. Mastrovincenzo evidenzia che l’assenza di interventi tempestivi non solo limita l’accesso ai servizi fondamentali, ma aggrava anche la qualità della vita per i minori con disabilità. La mancanza di un monitoraggio costante da parte delle istituzioni sui servizi offerti dalle Umee pone ulteriormente a rischio l’efficace implementazione delle funzioni essenziali, come l’informazione e il sostegno per le famiglie, la cura e la riabilitazione precoce, oltre alla collaborazione tra operatori scolastici e famiglie.

Le conseguenze di questi ritardi non si limitano a un semplice disguido burocratico; possono sfociare in una situazione in cui i diritti all’inclusione scolastica e sociale dei bambini vengono a mancare. Le famiglie si trovano così ad affrontare un difficile percorso per ottenere assistenza, con possibili ripercussioni a lungo termine sul benessere psicologico e sociale dei loro figli.

Appelli inascoltati e situazioni critiche

Mastrovincenzo non ha esitato a criticare la Giunta Acquaroli, affermando che gli appelli provenienti da associazioni attive nel settore delle disabilità non hanno portato ai necessari cambiamenti. Il consigliere ha messo in evidenza una situazione preoccupante: la Giunta sta gradualmente smantellando la rete dei servizi socio-sanitari nella regione. L’indebolimento dei consultori, della salute mentale, dell’assistenza domiciliare e dell’inserimento scolastico per i minori con disabilità rappresenta una regressione inaccettabile per una comunità che dovrebbe garantire pari opportunità a tutti.

Le problematiche relative alla carenza di personale, alla disomogeneità dei servizi e all’inefficienza nell’accesso ai servizi fondamentali creano un quadro desolante per i bambini e le loro famiglie nelle Marche. Non si tratta solo di una questione di burocrazia, ma di un vero e proprio diritto negato ai più vulnerabili della società, che meriterebbero invece supporto e attenzione adeguati.

Ultimo aggiornamento il 20 Novembre 2024 da Armando Proietti

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