Ritorno al passato: completato il restauro delle sculture del Vittoriano a Roma

Il restauro delle sculture del Vittoriano, completato in vista della commemorazione del 4 novembre, valorizza la storia e l’identità culturale italiana grazie al supporto di Bulgari e al VIVE.
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Ritorno al passato: completato il restauro delle sculture del Vittoriano a Roma - Gaeta.it

Il recente restauro delle sculture in marmo e bronzo dorato del Vittoriano ha restituito nuova vita a queste opere d’arte iconiche, a pochi giorni dalla significativa commemorazione del 4 novembre, giornata dedicata ai Caduti. Non solo un intervento conservativo, ma una vera e propria valorizzazione della storia e della cultura italiana, avviato dal VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia, che ha preso avvio a marzo e si è concluso ad ottobre.

I lavori di restauro

Il progetto di restauro ha mirato a riportare alla luce le sculture più emblematiche della facciata del Vittoriano. Tra queste ci sono le rappresentazioni del Mare Adriatico di Emilio Quadrelli e del Mar Tirreno di Pietro Canonica, importanti sia dal punto di vista artistico che simbolico. Inoltre, le sculture in bronzo dorato, che includono Il Pensiero di Giulio Monteverde e L’Azione di Francesco Jerace, sono state oggetto di un accurato intervento per garantire la loro conservazione nel tempo.

Il restauro ha anche riguardato i pennoni sui quali sventolano i tricolori, opere di Gaetano Vannicola, e le Vittorie di Edoardo Rubino e Edoardo De Albertis. L’obiettivo del lavoro non è stato solo quello di ripristinare l’aspetto originale delle sculture, ma anche di mantenere visibili i segni del passare del tempo, elemento fondamentale per preservare la rilevanza storica dell’opera.

Questo intervento ha avuto luogo in un periodo in cui il Vittoriano assume un significato europeo e globale, riaffermando la sua importanza non solo come monumento nazionale, ma come simbolo di unità e identità culturale.

L’importanza culturale del Vittoriano

Il Vittoriano, inaugurato nel 1911, rappresenta un’opera architettonica fondamentale per la storia dell’Italia. Progettato da Giuseppe Sacconi, non è solo un monumento a Vittorio Emanuele II, ma incarna anche l’epoca in cui l’Italia ha trovato la sua unità dopo secoli di frammentazione. Durante la presentazione dei lavori, la direttrice del VIVE, Edith Gabrielli, ha sottolineato come questa opera d’arte abbia mobilitato i migliori artisti del tempo per creare un’immagine potente e duratura dello Stato italiano.

L’intento era quello di affermare l’identità italiana attraverso l’arte, un compito che ha visto la partecipazione di alcuni dei più prestigiosi scultori dell’epoca. Rispettando rigorosi protocolli di restauro, è stata data priorità non solo alla bellezza estetica, ma anche alla leggibilità delle opere, preservandone la storia.

Il sostegno di Bulgari

Il restauro è stato possibile grazie anche al sostegno della maison Bulgari, che ha a disposizione l’Art Bonus, un’agevolazione fiscale che incentiva gli investimenti in arte e cultura. Jean-Christophe Babin, CEO del Gruppo, ha espresso il suo orgoglio per aver partecipato a questo progetto, sottolineando l’importanza del Vittoriano come monumento di collegamento tra passato e presente, situato nel cuore di Roma.

Babin ha messo in evidenza come Bulgari non solo sostiene la cultura artistica italiana, ma anche l’economia nazionale, ricordando la performance del 2024 e il proprio impegno a favore delle piccole e medie imprese del Paese. La maison è attivamente coinvolta nella produzione di gioielli a Valenza, rafforzando così il legame tra tradizione e innovazione.

Questi interventi di restauro non sono solo una questione di estetica, ma rappresentano un modo per connettere le generazioni attuali e future alla ricca eredità culturale italiana.

Ultimo aggiornamento il 20 Novembre 2024 da Laura Rossi

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