In Italia, la questione della prevenzione oncologica è all’ordine del giorno, sia per il numero crescente di diagnosi di tumore che per la consistenza dei fattori di rischio modificabili, come stili di vita poco salutari. Ogni anno, il paese registra circa 180.000 decessi per cancro, di cui oltre il 45% potrebbe essere evitato con adeguate misure preventive. Nonostante questi dati allarmanti, il finanziamento per la prevenzione in Italia rimane inadeguato rispetto ad altri paesi europei. Questo articolo analizza la situazione attuale e gli interventi richiesti per migliorare il sistema sanitario, in particolare durante il XXVI Congresso nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica che si è tenuto recentemente a Roma.
Fattori di rischio e mortalità per tumore in italia
Il panorama oncologico italiano presenta tratti preoccupanti, con oltre 80.000 decessi all’anno attribuibili a stili di vita non salutari e a fattori ambientali. Il dato è significativo se si considera che mediamente si registrano più di 200 morti al giorno a causa del cancro. Questo pone l’Italia al centro del dibattito sulla necessità di un cambiamento radicale nelle politiche di prevenzione. Attualmente, il nostro Paese si colloca all’ottavo posto in Europa per spesa sanitaria destinata alla prevenzione, investendo solo il 6,8% della sua spesa totale in questo settore.
Rispetto ai diretti concorrenti come Regno Unito, Austria e Danimarca, l’Italia appare in ritardo, essendosi dotata di risorse insufficienti per implementare campagne e programmi efficaci. La spesa di 7,19 miliardi di euro nel 2021 è leggermente inferiore alla media dell’Unione Europea, il che solleva interrogativi sulla qualità delle cure e sulla sostenibilità del sistema sanitario a lungo termine. L’Associazione Italiana di Oncologia Medica ha evidenziato che è indispensabile recuperare il gap con gli altri paesi per poter garantire un’assistenza sanitaria adeguata e una risposta tempestiva alle crescenti esigenze della popolazione.
L’aumento delle diagnosi di cancro e le richieste di assistenza
Ogni giorno, in Italia si effettuano circa 1.000 nuove diagnosi di cancro, un numero che continua a crescere annualmente e che evidenzia la necessità di un’assistenza oncologica sempre più efficace. La richiesta di cure è in costante aumento, ma gli investimenti non sono allineati a questa crescente domanda. Francesco Perrone, presidente di Aiom, ha sottolineato che il sistema sta affrontando una sfida significativa, con il rischio evidente che le liste d’attesa si allunghino ulteriormente. Negli ultimi dieci anni, il settore oncologico ha visto una drastica riduzione dei posti letto, passando da 5.262 nel 2012 a 4.159 nel 2022.
Questa mancanza di risorse umane e strutturali si traduce in un’incapacità di rispondere adeguatamente alle necessità dei pazienti. Nonostante i progressi terapeutici, il sistema sanitario italiano deve affrontare gravi problemi organizzativi. È fondamentale migliorare le strutture esistenti e aumentare il personale specializzato, in modo da abbattere le liste di attesa e consentire un accesso tempestivo alle cure oncologiche.
Costi e impatti economici per i pazienti oncologici
Il costo del cancro in Italia raggiunge circa 20 miliardi di euro all’anno, di cui una parte significativa è coperta direttamente dai pazienti, determinando un pesante onere economico sulle famiglie. Si stima che i costi “out of pocket” per i pazienti oncologici superino i 1.800 euro all’anno, con spese che comprendono trasporti, esami diagnostici e visite specialistiche. Questo fenomeno di “tossicità finanziaria” impatta non solo sulla qualità della vita dei malati, ma anche sulla loro capacità di continuare i trattamenti.
La chiara evidenza di costi insostenibili per trattamenti, viaggi e cure pone in rilievo l’urgenza di un intervento da parte delle istituzioni per mitigarne gli effetti. A questo si aggiunge anche la disuguaglianza nella disponibilità di cure tra le diverse regioni, con pazienti che devono affrontare attese insostenibili per accedere alle terapie necessarie.
Sfide e iniziative per un futuro migliore
Nonostante le difficoltà, il mondo della medicina oncologica italiana mostra segnali di resilienza, come evidenziato dal presidente eletto Aiom, Massimo Di Maio. L’introduzione di strumenti come i “Patient-reported outcomes” offre nuove opportunità per ascoltare le esigenze dei pazienti e migliorare la qualità del servizio. Questi indicatori forniscono una visione diretta della vita dei pazienti durante i trattamenti, promuovendo l’autonomia e la consapevolezza.
Tuttavia, nonostante i progressi nella raccolta dei dati e nella valutazione dei servizi, pochi ospedali fanno uso sistematico di queste informazioni. L’implementazione di protocolli standardizzati per la raccolta delle opinioni dei pazienti potrebbe rappresentare un valore aggiunto per la pratica clinica, aiutando i medici a comprendere meglio le necessità di ciascun paziente.
Infine, è cruciale risolvere le problematiche legate all’assistenza psiconcologica e domiciliare, attualmente disponibili solo in alcune aree. I centri oncologici dovranno essere meglio equipaggiati per affrontare queste sfide, adottando modelli organizzativi più efficienti che consentano un accesso equo e tempestivo ai trattamenti.
Ultimo aggiornamento il 8 Novembre 2024 da Sofia Greco