Il prossimo sciopero generale del 29 novembre sta generando tensioni tra le organizzazioni sindacali Cgil e Uil e la Commissione di Garanzia. I sindacati hanno contestato la richiesta della Commissione, che prevede l’esclusione dall’agitazione del personale del settore ferroviario, inclusi i dipendenti di Trenitalia nella direzione business regionale per le aree di Piemonte e Valle d’Aosta. Tuttavia, i sindacati hanno confermato la loro intenzione di proseguire con lo sciopero per tutti gli altri settori, sia pubblici che privati, compresi quelli in appalto.
I motivi della contestazione da parte di Cgil e Uil
Il presidio delle organizzazioni sindacali si basa sulla volontà di non ridurre eccessivamente la portata dello sciopero generale. Secondo Cgil e Uil, una limitazione così significativa comporterebbe impatti negativi sulla loro missione, che è quella di tutelare gli interessi di lavoratrici e lavoratori. L’azione dell’8 gennaio 2024 servirà, a loro avviso, a far sentire la propria voce su una serie di problematiche già sollevate in precedenti occasioni.
La ricca mobilitazione in programma sottolinea un momento di forte esigenza di cambiamento e tutela per diverse categorie lavorative, da quelle della sanità e giustizia sino a quelle dei trasporti. Queste istanze hanno trovato terreno fertile in un contesto lavorativo caratterizzato da incertezze ambientali ed economiche, spingendo i sindacati a mantenere alta l’attenzione anche su questioni legate a diritti e condizioni di lavoro.
Le divisioni tra Cgil e Commissione di Garanzia
Le divergenze tra Cgil e la Commissione non si limitano allo sciopero generale. Un altro punto di contrasto è emerso in relazione alla firma del Protocollo per il Giubileo 2025. Questa intesa prevede la creazione di periodi in cui lo sciopero sarà vietato durante eventi di grande importanza pubblica. Tra i settori a cui si applicheranno queste restrizioni ci sono i trasporti, la sicurezza, l’igiene ambientale e la sanità, con un focus particolare su un arco temporale che include anche il giorno precedente e successivo agli eventi stessi.
Decidere di non firmare tale Protocollo da parte della Cgil rappresenta una posizione forte. L’organizzazione guidata da Maurizio Landini ha espresso preoccupazione per l’impatto di queste restrizioni sui diritti dei lavoratori e della loro possibilità di manifestare. L’adozione di queste franchigie è vista come una limitazione alla libertà di sciopero, evento che storicamente ha rappresentato uno strumento di lotta e difesa dei diritti.
Eventi strategici e divieti di sciopero
Il Protocollo prevede che durante nove eventi significativi per il Giubileo, programmati per il 2025, non ci si possa scioperare. Questi eventi rappresentano occasioni di particolare afflusso turistico e religioso, con una notevole partecipazione prevista da parte di pellegrini e visitatori. I momenti cruciali in cui il divieto di sciopero entrerà in vigore sono stati individuati, tra i quali spiccano l’apertura della Porta Santa in Basilica di San Pietro, eventi dedicati ai giovani, alle famiglie e ai lavoratori.
La circostanza che lo sciopero non sarà ammesso durante queste occasioni sottolinea l’importanza degli eventi religiosi per la città di Roma e per la Chiesa cattolica. Le misure di restrizione messe in atto evidenziano anche le sfide che i sindacati dovranno affrontare nel mantenere la loro capacità di mobilitazione di fronte a eventi di rilevanza nazionale e internazionale. La capacità di affrontare tali sfide nel contesto attuale è cruciale per il mantenimento dei diritti e delle conquiste già ottenute nel settore del lavoro.
Ultimo aggiornamento il 19 Novembre 2024 da Laura Rossi