Un’inattesa operazione da parte delle forze dell’ordine nel Casertano ha portato alla scoperta di una piantagione di cannabis indica, grazie a movimenti sospetti osservati da una pattuglia dei Carabinieri. L’operazione ha coinvolto quattro agricoltori del Napoletano e ha rivelato un’attività illecita ben organizzata. I dettagli di questa operazione mettono in luce le sfide nella lotta contro la coltivazione di droga sul territorio.
I movimenti sospetti nel pescheto
La mattinata di oggi ha visto l’attenzione dei Carabinieri attirata da una serie di comportamenti anomali, inclusi i continui passaggi di veicoli sulla stradina sterrata che conduce a un pescheto situato a Sessa Aurunca, nel Casertano. Questo andirivieni ha fatto scattare l’allerta, portando una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile a controllare l’area. Una volta arrivati sul posto, i militari hanno affrontato le difficoltà di un accesso stradale poco praticabile, ma ciò non ha rallentato la loro determinazione nel verificare le segnalazioni ricevute.
Dopo aver superato la barriera di vegetazione fitta, i Carabinieri hanno scoperto un’attività agricola molto diversa da quella dichiarata. Gli agricoltori impegnati nella cura del pescheto stavano, infatti, gestendo una piantagione clandestina di cannabis indica. Il ritrovamento ha sorpreso i militari, i quali hanno immediatamente proceduto all’arresto dei quattro individui presi in flagrante.
L’operazione di arresto e il sequestro della droga
I quattro arrestati, un padre, due figli e un nipote, non erano volti nuovi per le forze dell’ordine, avendo già riscontri per reati legati alla coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti. Nonostante i precedenti, gli agricoltori sembravano aver ripreso l’attività illecita senza timori, lavorando in un contesto apparentemente isolato.
Durante la perquisizione, i Carabinieri hanno rinvenuto un ingente quantitativo di droga: ben 41 kg di marijuana essiccata e 1 kg di infiorescenze già pronte per il mercato, custodite in sacchetti di cellophane. Questo ritrovamento è stato accompagnato dal sequestro di materiale utilizzato per il confezionamento, quattro smartphone e una somma di denaro contante pari a 550 euro. Questi elementi potrebbero costituire prove decisive nel processo contro gli arrestati.
I Carabinieri hanno stimato che il valore della marijuana sequestrata, se fosse giunta ai punti di smistamento, potrebbe aver fruttato oltre 120.000 euro. Un colpo significativo per l’illecito commercio di sostanze stupefacenti in una zona dove il controllo delle forze dell’ordine è costante.
Conseguenze legali e futuri sviluppi
Dopo le procedure di rito, i quattro arrestati sono stati trasferiti presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. Le conseguenze legali per gli individui coinvolti potrebbero essere severe, dato il peso dei reati di cui sono accusati. Le autorità locali stanno intensificando gli sforzi per combattere la proliferazione della cannabis sul territorio, un fenomeno che, seppur non nuovo, continua a destare preoccupazione.
L’operazione di oggi è solo un esempio di come le forze dell’ordine siano impegnate nella lotta contro il narcotraffico, cercando di stanare chi, nell’oscurità delle campagne, continua a operare al di fuori della legge. L’attenzione rimane alta, e ulteriori indagini potrebbero rivelare altri involucri di questo complesso fenomeno, sottolineando l’importanza della vigilanza costante in queste aree.
Ultimo aggiornamento il 16 Ottobre 2024 da Armando Proietti