La Guardia di Finanza di Vicenza ha condotto un’operazione di grande rilievo contro un’organizzazione dedita al traffico di cocaina e marijuana, interessando tre paesi: Italia, Spagna e Colombia. L’inchiesta, oramai radicata in un contesto di criminalità transnazionale, ha portato all’arresto di 15 individui, tra cui otto albanesi, tre colombiani e quattro italiani. Il provvedimento cautelare, emesso dalla Procura di Vicenza, sancisce l’importanza di questo blitz e l’urgente necessità di contrastare simili attività illecite.
Dettagli dell’operazione e sequestri effettuati
L’operazione delle Fiamme Gialle ha avuto inizio all’alba, portando al sequestro di 1,5 chilogrammi di cocaina, 15.000 euro in contante e un’automobile modificata in modo da nascondere un doppio fondo per il trasporto della droga. L’uso di un elicottero ha sicuramente contribuito a garantire il successo delle operazioni sul campo, evidenziando la complessità e l’articolazione dell’operazione.
La droga, secondo quanto emerso, era destinata a rifornire non solo le piazze di spaccio di Vicenza, ma anche numerosi altri comuni della provincia berica e province limitrofe come quelle di Mantova e Brescia. Questa dimensione territoriale indica un’organizzazione ben strutturata e capillare. Durante le indagini, svolte in modo intensivo, è emerso che l’attività illecita aveva radici profonde e una logistica sofisticata per muovere le sostanze stupefacenti.
Origini e sviluppo dell’indagine
L’inchiesta è partita a settembre 2023, quando tre albanesi sono stati arrestati in un appartamento ad Altavilla Vicentina, trovati in possesso di oltre 1200 dosi di cocaina. Questo arresto ha rappresentato un punto di partenza cruciale per il successivo sviluppo delle indagini. Gli investigatori hanno così avviato un’analisi più approfondita, sfruttando anche intercettazioni telefoniche e osservazioni su vasta scala.
Le informazioni raccolte dalla analisi dei flussi di droga e delle operazioni di approvvigionamento, hanno facilitato una comprensione chiara della rete criminale coinvolta. È emerso che l’organizzazione non solo si occupava del traffico di stupefacenti, ma gestiva anche un volumi d’affari notevoli. Gli investigatori stimano che il giro d’affari possa aggirarsi attorno ai 500.000 euro con ricavi che potrebbero superare i 3,3 milioni di euro. Una somma considerevole, a cui sarebbe seguita la schematizzazione di reinvestimenti in diverse forme, inclusi immobili sia in Italia sia all’estero.
Attività collaterali e ulteriori scoperte
Durante le indagini, è stata arrestata un’altra persona: un albanese irregolare in Italia, trovato con 500 dosi di cocaina. Questa ulteriore cattura ha sottolineato la pervasività della rete criminale e ha gettato luce su un altro aspetto preoccupante e rilevante del traffico di droga. Inoltre, è stato scoperto un laboratorio per la coltivazione, essiccazione e confezionamento di marijuana in una cascina a Monte di Malo, sempre nel vicentino. La presenza di un laboratorio operativo rende l’intera operazione ancora più drammatica, evidenziando che l’organizzazione non si limitava al traffico, ma era attivamente coinvolta anche nella produzione.
La lotta contro il traffico di droga rimane un tema cruciale per le forze dell’ordine, che continuano a coordinare le loro azioni in vari ambiti, collaborando con agenzie internazionali. Questo blitz della Guardia di Finanza è un chiaro esempio di come l’impegno e la determinazione possano portare a risultati significativi, contribuendo alla sicurezza e alla legalità nel territorio.
Ultimo aggiornamento il 19 Novembre 2024 da Armando Proietti