Nell’ambito delle ricerche archeologiche condotte in Italia, recenti scoperte nel mercato tardoantico di Aquileia hanno offerto nuovi spunti sul passato della città. Questo importante sito storico ha fatto parlare di sé grazie a una campagna di scavi condotta dall’Università di Verona, in collaborazione con enti locali e nazionali. Le indagini hanno svelato una stratificazione complessa del terreno, risalente fino al I secolo d.C., rivelando dettagli significativi riguardo il commercio e le strutture dell’epoca.
Evoluzione della ricerca archeologica ad Aquileia
Aquileia, un tempo uno dei principali centri commerciali dell’Impero Romano, ha visto un rinnovato interesse per le sue radici storiche grazie alle recenti ricerche condotte dal Dipartimento di Culture e Civiltà dell’Università di Verona. La campagna di scavi si è svolta in un’area ancora inesplorata, nota come Fondo ex Pasqualis, per un periodo di tre mesi, sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Aquileia. Il team di ricerca ha avuto accesso a oltre 700 metri quadri di terreno, un’opportunità unica per esaminare i resti di strutture e materiali in precedenza non studiati.
La metodologia di scavo utilizzata ha permesso di raggiungere e analizzare gli strati più antichi, alimentando il dibattito accademico riguardo il ruolo economico e sociale di Aquileia durante il periodo tardoantico. Le scoperte, frutto di un meticoloso lavoro di documentazione e catalogazione, hanno rivelato l’importanza strategica di questo mercato antichissimo e le sue funzioni nel panorama commerciale romano.
Strutture e pavimentazioni rilevate
Una delle principali scoperte è stata la stratificazione delle pavimentazioni, con particolare riferimento a un battuto databile al I secolo d.C. Questo elemento architettonico è indice di un’organizzazione urbanistica avanzata e suggerisce la presenza di importanti pilastri strutturali che supportavano edifici significativi. La rivelazione di 23 anfore, ritrovate in posizione verticale e segate all’altezza della spalla, offre ulteriori indicazioni sulle pratiche commerciali e sull’architettura del tempo.
La presenza di un quinto lastricato, situato nella parte occidentale del mercato, è un ulteriore segnale della dimensione monumentale del luogo. Questo nuovo rinvenimento suggerisce che il mercato tardoantico di Aquileia non fosse solo un centro di scambio ma anche un esempio di grande importanza architettonica e culturale, capace di competere con altri noti mercati dell’epoca. Attraverso l’analisi dei dati, si apre ora la possibilità di scoprire un sesto edificio, il quale, se confermato, potrebbe dare vita a nuove scoperte che riscrivono la storia economica dell’area.
Strutture altomedievali e continuità d’uso
Le tracce di attività umane non si limitano all’epoca romana. Durante gli scavi, sono emersi resti di strutture di età altomedievale, dimostrando che l’area ha continuato a essere abitata anche dopo l’abbandono del mercato tardoantico. Sono stati rinvenuti i resti di due modeste abitazioni, dotate di focolari e costruite con materiali derivati dalle fondamenta del mercato, testimoniando un riutilizzo delle risorse ed elementi costruttivi.
Queste strutture rappresentano un aspetto fondamentale per comprendere la transizione e l’evoluzione della vita a Aquileia nel corso dei secoli. La continuità d’uso dell’area, in un contesto di cambiamenti socio-culturali significativi, offre spunti interessanti per gli storici e gli archeologi, che possono ora approfondire ulteriormente i legami tra passato e presente.
Con queste scoperte, Aquileia si conferma come un punto di riferimento cruciale per la ricerca archeologica in Italia, contribuendo a una maggiore comprensione delle dinamiche commerciali e sociali che hanno caratterizzato il territorio nel corso della storia.
Ultimo aggiornamento il 17 Ottobre 2024 da Elisabetta Cina