L’operazione della squadra mobile di Napoli ha svelato un sistema organizzato di contrabbando nel carcere di Secondigliano, dove droni di ultima generazione venivano utilizzati per introdurre illegalmente beni all’interno del penitenziario. Il clan della Vanella Grassi, con a capo Nico Grimaldi, ha dimostrato straordinarie capacità logistiche, effettuando consegne di tutto, da droga a dispositivi elettronici. Le indagini, supervisionate dalla Direzione Distrettuale Antimafia , hanno portato all’arresto di dodici persone, intensificando così la lotta contro le attività illecite nel sistema carcerario.
L’organizzazione criminale svelata
L’indagine ha messo in luce un’organizzazione ben strutturata, in cui ogni membro aveva un ruolo specifico. Nico Grimaldi, detenuto all’interno del carcere, coordinava le operazioni con la collaborazione di Carmine Casaburi, anche lui dietro le sbarre. Le informazioni e le richieste di beni da parte dei detenuti venivano elaborate attraverso telefonini, che consentivano di fare ordini anche su piattaforme come Amazon. Un’operazione di grande efficienza per un gruppo di persone in carcere, che ha svelato il livello di organizzazione e sofisticazione raggiunto dal clan.
All’interno del gruppo, oltre a Grimaldi e Casaburi, spiccavano figure come la madre Rita Pitirollo, la moglie Addolorata De Falco, e Nicola Vellucci, il “dronista” incaricato di pilotare i droni. Vellucci, attivo nella consegna delle merci, riceveva 500 euro per ogni volo effettuato. Questa rete di complicità ha dimostrato come le dinamiche di contrabbando si siano trasformate grazie all’uso della tecnologia.
Tecnologie avanzate nella spedizione di merce illegale
La tecnologia impiegata era sorprendentemente avanzata, con droni capaci di volare sopra i sistemi di sicurezza del carcere. Questi dispositivi affrontavano complessità come radar e antenne, per poi calare il pacco nella cella del detenuto ordinante. La strategia di spedizione meticolosa, insieme alla scelta di momenti opportuni, ha fatto sì che il piano non venisse scoperto per un lungo periodo.
Le intercettazioni telefoniche hanno rivelato dettagli sui preparativi e le operazioni di consegna. In uno dei dialoghi, Grimaldi si preoccupa dello stato delle batterie del drone, mostrando l’attenzione meticolosa alla riuscita del piano. Queste conversazioni sono stati elementi chiave per la procura, confermando che il gruppo non solo era consapevole delle sue azioni illecite, ma anche organizzato e proattivo nella gestione delle operazioni.
Arresti e conseguenze legali
Nel corso dell’operazione, sono stati arrestati diversi membri dell’organizzazione. Tra i più noti, oltre a Nico Grimaldi e Carmine Casaburi, troviamo Rita Pitirollo, Addolorata De Falco, e diversi altri complici. Gli arresti non hanno riguardato solo coloro che operavano all’interno del carcere, ma anche associati all’esterno che collaboravano affinché questo sistema di contrabbando rimanesse efficace.
Il quadro complessivo degli arrestati include nomi significativi del clan, dimostrando come il contrabbando non fosse solo una semplice attività accessoria, ma parte integrante e ben progettata del modo in cui il clan operava. Ogni singolo arresto rappresenta una fase della lotta delle autorità contro queste reti criminali, offrendo al tempo stesso uno spaccato di un fenomeno sempre più complesso e difficile da estirpare.
Elenco degli arrestati:
- Rita Pitirollo
- Nico Grimaldi
- Addolorata De Falco
- Antonio Salavati
- Ciro Petrozzzi
- Sergio Cecere
- Giuseppe Effuso
- Anna Cataldo
- Nicola Vellucci
- Gaetano Grimaldi
- Mario Orsi
- Carmine Casaburi
- Rita Scarallo
L’operazione segna un importante passo in avanti nel contrasto al crimine organizzato, sottolineando l’impegno della DDA e delle forze dell’ordine nel garantire la legalità e la sicurezza nelle istituzioni penitenziarie.
Ultimo aggiornamento il 19 Novembre 2024 da Sofia Greco