La Guardia di Finanza di Porto Viro, in provincia di Rovigo, ha recentemente effettuato un significativo sequestro di oltre 431 chilogrammi di pesce d’acqua dolce, rinvenuto all’interno di quattro veicoli. Questo intervento ha svelato un’attività di pesca non autorizzata nelle acque del fiume Po, avviando un’indagine su violazioni legate alla tracciabilità e alla salute pubblica degli alimenti ittici.
I controlli e il sequestro
L’operazione è stata condotta in collaborazione con il Servizio Veterinario dell’Ulss 5 Polesana, che ha fornito assistenza per la verifica delle condizioni igienico-sanitarie del pesce. Durante le ispezioni, i militari della Guardia di Finanza hanno riscontrato irregolarità nella documentazione che accompagna il trasporto dei prodotti ittici, evidenziando infrazioni legate alla tracciabilità del pescato. Questo evidenzia l’importanza del rispetto delle normative per garantire la sicurezza alimentare e proteggere il patrimonio ittico locale.
I controlli mirati sulla commestibilità del pesce hanno fornito esito positivo. Ciò significa che il prodotto sequestrato era idoneo al consumo umano, fattore che ha consentito di procedere alla sua regolare immissione sul mercato. Dopo le necessarie verifiche, il pesce è stato trasferito al mercato ittico di Porto Viro, in collaborazione con la Capitaneria di Porto di Chioggia, situata a Venezia. Questa operazione sottolinea il ruolo fondamentale delle autorità competenti nel monitorare e gestire le vendite di prodotti ittici, garantendo che i proventi derivati da tali attività vengano regolarmente versati all’Erario.
Provvedimenti per le vetture e penali
Un aspetto degno di nota dell’operazione è stato il sequestro delle automobili utilizzate per il trasporto del pesce. Tra queste, una vettura era stata trovata con la revisione scaduta, violando così le norme di circolazione. Le autorità hanno disposto il fermo amministrativo dei veicoli, poiché il loro utilizzo per il trasporto di prodotti alimentari non era conforme alla destinazione d’uso autorizzata dalla carta di circolazione. Inoltre, i conducenti sono stati multati complessivamente per un importo di 5.500 euro, una somma che riflette la gravità delle infrazioni contestate.
L’azione della Guardia di Finanza mette in evidenza la continua sorveglianza delle forze dell’ordine nei confronti delle attività di pesca illegale, che non solo compromette il mercato legittimo, ma mette anche a rischio la salute dei consumatori. Mantenere un approccio rigoroso verso le violazioni in questo settore è cruciale per preservare le risorse ittiche locali e garantire la sicurezza alimentare dei cittadini.
Ultimo aggiornamento il 15 Novembre 2024 da Marco Mintillo