Settore Automotive in crisi: i sindacati chiedono un intervento urgente del governo

I sindacati dell’Automotive chiedono un incontro urgente con il governo per affrontare la crisi del settore, evidenziando il calo della produzione in Stellantis e le ripercussioni delle difficoltà europee.
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Settore Automotive in crisi: i sindacati chiedono un intervento urgente del governo - Gaeta.it

La situazione nel settore Automotive sta vivendo un momento critico, come dimostra la lettera inviata dai segretari generali di Fim, Fiom e Uilm alla premier Giorgia Meloni. La richiesta di convocare un incontro al tavolo della presidenza del Consiglio dei Ministri sottolinea le difficoltà che le aziende del settore stanno affrontando, amplificate dai recenti scioperi e manifestazioni dei lavoratori. L’assenza dei vertici di Stellantis e le problematiche legate alle risorse pubbliche sono al centro delle preoccupazioni dei sindacati.

Richiesta di convocazione al governo

I segretari Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella hanno evidenziato che la situazione attuale di stallo nel confronto ministeriale richiede un’azione tempestiva. “La responsabilità non può più essere rinviata”, dichiarano i sindacalisti, esprimendo il timore che, senza un riscontro positivo da parte del governo, saranno costretti a organizzare un’auto-convocazione presso Palazzo Chigi, per mobilitare i lavoratori del settore e ottenere visibilità sui problemi che affliggono l’industria.

Questi eventi fanno seguito a manifestazioni significative che hanno mobilitato migliaia di lavoratori, i quali chiedono soluzioni concrete per affrontare le sfide legate alla transizione energetica e digitale. Senza un dialogo costruttivo e un impegno attivo da parte del governo, i sindacati temono che la situazione possa aggravarsi, portando a un’ulteriore erosione dei posti di lavoro e della stabilità del settore.

La crisi europea e le sue ripercussioni

L’Europa sta attraversando una fase di crisi nel settore Automotive, con aziende, in particolare tedesche, che annunciano significativi piani di riduzione del personale. Questa situazione ha ripercussioni dirette anche sull’Italia, data l’interconnessione tra le aziende automobilistiche dei due paesi. La perdita di competitività delle imprese italiane potrebbe innescare un domino negativo, amplificando ulteriormente le difficoltà già esistenti.

I sindacati sottolineano che la crisi delle case automobilistiche tedesche non è solo un problema locale, ma ha effetti a catena sul mercato italiano. “Il legame tra le imprese di entrambi i paesi va considerato attentamente”; infatti, l’industria italiana è intrinsecamente collegata alle scelte e alle posizioni delle aziende tedesche, creando una rete di dipendenze che possono rivelarsi problematiche.

Tagli al Fondo automotive e prospettive future

Il governo ha deciso di tagliare 4,6 miliardi di euro al Fondo Automotive fino al 2030, destinando risorse attualmente fissate per l’industria militare. Sebbene il ministro Urso abbia annunciato un raddoppio della dote di sostegno, passando da 200 a 400 milioni euro per il 2025, gli sforzi sembrano essere insufficienti rispetto alle esigenze del settore. L’assenza di incentivi per l’acquisto di nuovi veicoli da parte del governo si unisce all’incertezza, creando un quadro scoraggiante per le aziende e i lavoratori.

La preoccupazione crescente per l’assenza di investimenti mirati e di misure di supporto adeguate per l’industria automobilistica potrebbe costituire una minaccia per la competitività delle imprese italiane e per la stessa economia. “Il rischio di slow down nella produzione e nella vendita di automobili potrebbe mettere a rischio anche la sostenibilità a lungo termine delle aziende nel segmento Automotive”.

Calo della produzione in Stellantis

Un altro tema decisivo riguarda il drammatico calo nella produzione di vetture in Stellantis. Le stime indicano che la produzione annuale potrebbe non raggiungere il target di 1 milione di veicoli, fermandosi, secondo le proiezioni attuali, a circa 500mila unità. Questo rappresenta una delle produzioni più basse dal 1956, evidenziando una crisi profonda in uno dei principali gruppi automobilistici del paese. Il report della Fim mostra una riduzione del 30% nel volume totale rispetto allo scorso anno, e un calo del 40% nella sola produzione di autovetture.

In un panorama competitivo sempre più difficile, con le case automobilistiche cinesi che conquistano porzioni di mercato in Europa, la sfida per Stellantis è contare su strategie di rilancio concrete e tempestive per evitare un’ulteriore erosione della propria quota di mercato.

Le difficoltà del settore Automotive richiedono ora più che mai un intervento coordinato e decisivo da parte del governo e dei principali attori del mercato, affinché questi possano lavorare in sinergia per garantire un futuro sostenibile, senza compromettere l’occupazione e la produzione.

Ultimo aggiornamento il 21 Novembre 2024 da Armando Proietti

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