Simulazione di emergenza a Fabriano: ottimizzazione delle operazioni di soccorso in caso di catastrofi

Esercitazione di protezione civile a Fabriano per testare il “Piano di gestione delle emergenze”, coinvolgendo 58 unità tra Carabinieri e volontari, simulando un’alluvione per migliorare la risposta alle crisi.
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Simulazione di emergenza a Fabriano: ottimizzazione delle operazioni di soccorso in caso di catastrofi - (Credit: www.ansa.it)

Un’importante esercitazione di protezione civile si è svolta oggi presso il Comando Compagnia Carabinieri di Fabriano, mirata all’attuazione del “Piano di gestione delle emergenze”. L’iniziativa, organizzata dal Comando Legione Carabinieri Marche, ha avuto il focus sull’ottimizzazione degli interventi di soccorso pubblico, culminando in un simulato evento catastrofico ispirato all’alluvione che colpì la Provincia di Ancona il 15 settembre 2022. Hanno preso parte 58 unità tra Ufficiali, Sottufficiali e Militari di truppa, affiancati dai volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri.

Gli scenari dell’esercitazione

La vasta operazione ha interessato soprattutto le aree dei Comuni di Fabriano, Sassoferrato e Genga. In un contesto di estreme precipitazioni simulate, è stato considerato che il fiume Sentino, affluente del fiume Esino, fosse straripato, causando gravi inondazioni nelle zone a bassa altitudine. Questi eventi avrebbero potuto danneggiare edifici, infrastrutture e il patrimonio storico e ambientale. Gli allagamenti avrebbero inoltre potuto coinvolgere abitazioni, magazzini e garage, portando a situazioni di inagibilità e aumentando il rischio di incidenti mortali e feriti tra i residenti.

L’esercitazione ha avuto come obiettivo la creazione di una risposta coordinata e tempestiva a situazioni di emergenza, similmente a quelle vissute in passato. Le simulazioni hanno fornito un’opportunità pratica di formazione per garantire la preparazione dei vari reparti, rendendo il processo di gestione delle emergenze più efficiente e organizzato.

Presidio e verifica delle strutture

Difatti, le aree selezionate sono state effettivamente presidiate dai militari, supportati da reparti specializzati. Questi ultimi hanno svolto compiti specifici mirati a garantire la sicurezza e l’efficienza operativa. Il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale ha ispezionato la stabilità degli edifici storici, il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità ha verificato la funzionalità delle imprese alimentari, mentre il Nucleo Operativo Ecologico e Carabinieri Forestali ha controllato l’efficienza di un’area preposta allo stoccaggio dei rifiuti.

Questa varietà di test ha permesso di analizzare non solo le infrastrutture, ma anche le potenziali criticità derivate dalle conseguenze di un evento catastrofico, ad esempio attraverso la simulazione delle perdite nel patrimonio storico e culturale. Il coordinamento tra i diversi reparti ha dimostrato la capacità dell’ente di reagire in modo concertato e veloce, il che è cruciale in situazioni di emergenza.

Formazione e valutazione del piano di gestione delle emergenze

L’esercitazione si è focalizzata non solo sulla valutazione dell’efficacia del Piano di gestione delle emergenze, ma anche sull’addestramento del personale coinvolto nella sua attuazione. È stata analizzata l’efficienza dei mezzi e materiali, oltre alla comunicazione attraverso apparati di telecomunicazione. È stato inoltre valutato il funzionamento del posto di comando prescelto, le tempistiche di movimentazione delle unità e il grado di preparazione del personale nella gestione della logistica campale.

La rigorosa analisi degli standard operativi e delle procedure d’intervento è stata un’altra priorità, poiché un’efficace preparazione può ridurre significativamente i danni in situazioni di emergenza. La risposta pronta e coordinata tra le autorità competenti rappresenta un elemento chiave non solo per garantire la sicurezza dei cittadini, ma anche per proteggere il patrimonio e le infrastrutture locali in caso di emergenze future.

Ultimo aggiornamento il 23 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano

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