Il clima di tensione all’interno dell’ASL Napoli 1 Centro ha portato i sindacati di base a proclamare un incontro autoconvocato, fissato per mercoledì 20 novembre presso la sede dell’azienda sanitaria. Questo passo è stato intrapreso a causa della persistenza di una mancanza di dialogo con la direzione strategica, nonostante le ripetute richieste da parte delle sigle sindacali, tra cui CUB, Potere al Popolo e SGB, rimaste finora inascoltate.
Assenza di dialogo e confronti con la direzione strategica
Le critiche alla gestione dell’ASL Napoli 1 Centro non sono di recente formulazione. I sindacati denunciano una mancanza totale di discussione democratica all’interno dell’ente, con particolare attenzione ai rapporti con i cittadini, i lavoratori e le organizzazioni sociali. In una nota inviata ai media, le sigle sindacali affermano che l’impressione generale è che la direzione non si concentri più sulla sua missione istituzionale di garantire la salute pubblica, ma piuttosto sulla gestione dei fondi del PNRR e sull’ottimizzazione delle risorse economiche.
Secondo i sindacati, la direzione avrebbe trasformato l’ASL in un “hub” per l’assegnazione di appalti e opere pubbliche, a scapito della qualità dell’assistenza sanitaria. Di questo passo, le tematiche di rilevanza sociale, quali il potenziamento dei servizi sanitari e il miglioramento delle condizioni di lavoro, sono passate in secondo piano, alimentando un clima di malcontento e preoccupazione.
Problemi irrisolti nel servizio sanitario
Al centro delle contestazioni vi sono le annose questioni legate alle lunghe liste d’attesa per le prestazioni sanitarie. Sebbene siano stati annunciati progetti per ridurre tali ritardi, i dati testimoniano un incremento delle attese. I sindacati collegano questa situazione a una gestione insoddisfacente e al malfunzionamento di un sistema intramoenia che non riceve l’attenzione necessaria.
A queste problematiche si aggiunge la carenza di personale, che riguarda tanti profili professionali all’interno dell’ASL. Le condizioni di lavoro risultano particolarmente critiche in ambiti come l’Emergenza-Urgenza, nei Pronto Soccorso, nel 118, e nelle aree penitenziarie. Questi fattori contribuiscono a un ambiente di lavoro poco gratificante e insoddisfacente per i dipendenti, aumentando il rischio di burnout e stanchezza tra i professionisti della salute.
Necessità di maggiore trasparenza e rispetto dei contratti
Le sigle sindacali hanno messo in evidenza anche la mancanza di trasparenza nella comunicazione da parte della direzione. Situazioni come l’assenza di informazioni riguardo ai registri tumori o le cause di morte per distretti non fanno altro che aggravare la sfiducia nei confronti dell’ASL. A queste problematiche, si aggiungono le violazioni degli accordi contrattuali, con la richiesta di un dialogo costruttivo con le organizzazioni sindacali sulla giornata lavorativa, le retribuzioni e le condizioni generali di impiego.
Un altro punto cruciale sollevato dai sindacati riguarda l’equità nelle condizioni di lavoro. È necessaria una progressiva equiparazione delle condizioni lavorative e retributive tra i dipendenti delle ditte in appalto e il personale sanitario interno, al fine di garantire un servizio pubblico di qualità e dignitoso.
Il prossimo incontro autoconvocato, previsto per il 20 novembre, rappresenta quindi un’importante opportunità per ridefinire le priorità dell’ASL Napoli 1 Centro e dar voce alle istanze di chi opera quotidianamente a favore della salute pubblica, in un contesto di crescente criticità.
Ultimo aggiornamento il 14 Novembre 2024 da Marco Mintillo