Il settore ippico a Roma affronta sfide significative e l’ippodromo di Capannelle è uno dei fulcri di questa instabilità. L’assessore allo Sport di Roma Capitale, Alessandro Onorato, ha delineato lo stato attuale dell’ippodromo in una recente audizione presso la commissione capitolina Trasparenza. Secondo Onorato, la difficoltà di attrarre investimenti privati costringe il Comune a considerare l’intervento pubblico, attraverso entità locali o statali. Il contesto attuale solleva interrogativi sul futuro di questo importante spazio e sui necessari interventi per garantire la sua operatività.
Investimenti pubblici e privati nell’ippodromo
Nell’attuale scenario economico, gli investimenti privati nell’ippodromo di Capannelle sembrano essere una rarità. L’assessore Onorato ha evidenziato che, data questa situazione, rimane solo il Comune o lo Stato, attraverso società come Sport e Salute, come potenziali investitori. Questa mancanza di capitale privato impone una riflessione approfondita sulle strategie da adottare per rilanciare il settore.
Onorato ha inferto un punto cruciale riguardo alla gestione finanziaria: “Il contributo di 4,2 milioni dal ministero potrebbe essere assorbito dalle cartelle esattoriali che il Comune deve riscuotere”, sottolineando che il tema della morosità è strettamente legato alla tormentata situazione economica. Nonostante il contributo ministeriale, la risoluzione della situazione fiscale sembra essere una priorità, tanto che l’assessore ha già fatto luce sul progressivo aumento delle cartelle non riscosse.
Il ruolo di Hippogroup, l’attuale gestore dell’ippodromo, rimane incerto. Nonostante i ricorsi presentati contro il bando del Comune, Onorato ha aperto la porta a una collaborazione futura, proponendo l’idea di una gara ponte. Questa iniziativa potrebbe coinvolgere diverse categorie di imprenditori, ampliando le opportunità di investimento e gestione dell’ippodromo, andando oltre il galoppo e il trotto.
Analisi della crisi del settore ippico
La crisi del settore ippico è una problematica latente in Italia, e il caso di Capannelle ne è testimone. Onorato ha definito la situazione “incancrenita e di difficilissima soluzione”, evidenziando come il ministero dell’Agricoltura abbia drasticamente ridotto i fondi destinati al settore, passando da 11 milioni a soli 4,3 milioni nell’ultimo anno. Questa decurtazione è una chiara indicazione delle difficoltà economiche affrontate dal comparto, costretto a ridimensionare budget e prestazioni.
Fino al 2016, Hippogroup si trovava in una posizione relativamente stabile, avendo la possibilità di pagare un canone sostenibile per la gestione dell’ippodromo. Tuttavia, l’introduzione del canone annuale di 2 milioni di euro da parte dell’amministrazione Raggi ha sconvolto i piani. Onorato ha etichettato questa decisione come “una follia senza senso”, poiché da un lato ci sono i fondi ricevuti dal ministero e dall’altro le difficoltà di un canone che gravava pesantemente sulle spalle della gestione pubblica.
La necessità di ripristinare un equilibrio tra i finanziamenti e le spese è evidente. Attraverso un’attenta analisi delle finanze comunali e delle opportunità di riforma, le autorità potrebbero finalmente trovare una soluzione per garantire la continuità e la sostenibilità dell’ippodromo di Capannelle, salvaguardando così un’importante parte della cultura ippica romana mentre si evitano ulteriori chiusure e perdite economiche.
Ultimo aggiornamento il 20 Novembre 2024 da Armando Proietti