La storia di conflitti e malcontento abitativo nel condominio di Massa Lombarda, nel municipio di Ravenna, ha attirato l’attenzione dei mass media e delle autorità locali. Al centro della vicenda c’è un’anziana donna di 81 anni, accusata di aver reso la vita impossibile a famiglie che abitano nel suo stesso stabile. Questa situazione ha portato all’apertura di un fascicolo giudiziario, con l’anziana che si è presentata davanti al Gup Andrea Galanti per rispondere di stalking. Il caso è emerso precisamente a seguito di lamentele presentate da una famiglia, la quale ha formalizzato una querela lo scorso gennaio.
Un clima teso all’interno del condominio
I disagi cominciarono nel 2014, anno in cui la donna si trasferì nel complesso residenziale. Secondo quanto riportato dalle indagini coordinate dalla Pubblica Ministero Marilù Gattelli, il comportamento aggressivo della signora è diventato via via più inquietante. Suoni disturbanti e richieste continue al citofono hanno caratterizzato i suoi rapporti con i vicini. Non mancavano le lamentele sui bambini che giocavano, il che ha alimentato un clima di ostilità.
Nel corso degli anni, le condotte sono degenerate, tanto che ultimamente si sono verificati episodi di stalking notturno. Ogni notte, circa all’una e mezza, l’81enne avrebbe suonato una trombetta per interrompere il sonno dei vicini, accompagnando il tutto con una serie di colpi contro il muro e un volume di musica insopportabile durante la giornata. Tali atti hanno causato un notevole stato di tensione e angoscia per gli inquilini più colpiti, che si sono sentiti costretti a ricorrere a misure legali.
Le reazioni dei vicini e il processo in corso
La famiglia più danneggiata da questo comportamento ha deciso di costituirsi parte civile nel processo. L’avvocato Ivano Guadagnini ha confermato l’intenzione di perseguire il caso con fermezza, in nome della sicurezza e della tranquillità nel contesto abitativo. Questo passaggio rappresenta un gesto di difesa non solo per i diretti interessati, ma anche per l’intera comunità del palazzo che ha vissuto sulla propria pelle le difficoltà di coabitazione.
Dall’altro lato, l’imputata, assistita dall’avvocato Gian Luigi Manaresi, starebbe considerando l’opzione di patteggiare la pena, per chiudere la questione senza ulteriori complicazioni legali. Questa notizia ha suscitato un certo interesse e curiosità tra i residenti e le autorità locali, desiderosi di comprendere come si svilupperà la situazione e quali misure verranno adottate per garantire un ambiente di vita, almeno nei limiti del possibile, più sereno per tutti.
Un caso che evidenzia le complessità delle dinamiche condominiali e le problematiche legate a comportamenti persecutori, spesso sottovalutati, ma che possono gravemente impattare la vita quotidiana degli inquilini.
Ultimo aggiornamento il 14 Novembre 2024 da Elisabetta Cina