Studenti in protesta a Milano: rivendicano alloggi pubblici e gratuiti al Comune

Manifestanti di “Cambiare rotta” protestano a Milano per la crisi degli alloggi studenteschi, chiedendo investimenti in studentati pubblici e gratuiti per affrontare costi insostenibili e mancanza di posti disponibili.
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Studenti in protesta a Milano: rivendicano alloggi pubblici e gratuiti al Comune - Gaeta.it

Un gruppo di manifestanti della rete Cambiare rotta ha dato vita questa mattina a un flash mob davanti a Palazzo Marino, la sede del Comune di Milano. La manifestazione è coincisa con un incontro del sindaco Giuseppe Sala e dei rettori delle otto università milanesi, argomento centrale era proprio la crisi degli alloggi per studenti. Con striscioni e tende, i partecipanti hanno messo in evidenza le loro richieste, sottolineando la necessità di un sistema di studentati pubblici e gratuiti per far fronte a una situazione sempre più difficile.

La situazione abitativa degli studenti milanesi

La questione degli alloggi per studenti a Milano è diventata allarmante, tanto che i manifestanti hanno esposto informazioni sui costi insostenibili degli affitti. Secondo i dati presentati, il prezzo medio per una stanza in affitto è di ben 720 euro al mese. Con una popolazione studentesca che sta crescendo, il numero di richieste di alloggio ammonta a 92.000, mentre i posti letto disponibili non superano i 14.540. Questa discrepanza ha portato a una situazione drammatica, con oltre 75.000 studenti che si trovano senza una sistemazione.

Molti studenti che partecipavano all’iniziativa hanno condiviso le loro esperienze personali, mettendo in evidenza le difficoltà di trovare alloggi disponibili e le sfide economiche che questa situazione comporta. Le famiglie si troverebbero in difficoltà a sostenere questi costi, e molti sono costretti a trascorrere ore alla ricerca di opportunità, che risultano spesso insoddisfacenti.

La critica alla commistione pubblico-privato

Il gruppo Cambiare rotta ha sollevato una serie di obiezioni riguardo alla crescente privatizzazione degli alloggi per studenti, noto come “student hotel“. Queste strutture, infatti, non solo replicano i costi di mercato ma in molti casi superano anche quelli di affitti tradizionali, rendendo inaccessibile la vita universitaria per molti giovani. Gli studenti manifestanti hanno affermato di voler porre fine a questa tendenza, chiedendo investimenti seri da parte delle istituzioni pubbliche per garantire alloggi adeguati e accessibili.

Una delle critiche principali riguarda la priorità data al profitto, a discapito delle esigenze degli studenti. La richiesta di uno studentato pubblico e gratuito viene quindi vista come una necessità impellente, non solo per garantire un diritto fondamentale come quello all’abitazione, ma anche per sostenere il percorso di studi e favorire l’accessibilità all’istruzione.

Il futuro degli studenti a Milano

La manifestazione di oggi non rappresenta un caso isolato, ma fa parte di un movimento più ampio che coinvolge molti giovani in tutta Italia, preoccupati della crisi abitativa che sta colpendo le città universitarie. L’attenzione si concentra ora sul dialogo tra il Comune e le università, con la speranza che emergano soluzioni pratiche e tempestive per affrontare una problematica che, se trascurata, potrebbe mettere in pericolo il futuro di numerosi studenti.

L’assemblea che si è svolta in quel di Palazzo Marino potrebbe rappresentare un passo importante per affrontare le istanze degli studenti e per valutare nuove strategie per garantire un accesso equo agli alloggi. Resta alta l’aspettativa su quali concrete iniziative saranno annunciate dai rappresentanti dell’amministrazione pubblica, alla luce delle informazioni rivelate durante il flash mob.

Ultimo aggiornamento il 11 Ottobre 2024 da Armando Proietti

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