Sulmona, tre familiari denunciati per circonvenzione d’incapace: coinvolto un 60enne

Tre familiari denunciati a Sulmona per circonvenzione d’incapace, accusati di aver sfruttato un uomo di 60 anni con problemi di salute mentale, sottraendogli 130 mila euro tramite inganni e manipolazioni.
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Sulmona, tre familiari denunciati per circonvenzione d'incapace: coinvolto un 60enne - Gaeta.it

Un episodio di sfruttamento e inganno ha scosso la comunità di Sulmona, con tre familiari accusati di circonvenzione d’incapace ai danni di un uomo di 60 anni. La Guardia di Finanza locale ha avviato un’inchiesta che ha rivelato un sistema di manipolazione e raggiro, portando alla denuncia dei tre indagati, di età compresa fra i 19 e i 57 anni. L’indagine ha messo in luce un prerequisito allarmante: la vittima, già affetta da problematiche di salute mentale, è stata convinta a eseguire prelievi di ingenti somme di denaro, per un totale di 130 mila euro in un anno.

I dettagli dell’inchiesta

Le indagini sono partite il mese scorso, quando gli agenti della Guardia di Finanza hanno cominciato a sospettare di attività illecite all’interno della famiglia. Gli inquirenti hanno scoperto che il 60enne, vulnerabile a causa della sua condizione, era stato ingannato dai suoi familiari attraverso false promesse. Secondo l’accusa, i tre avrebbero generato nella vittima l’illusione che gli ingenti pagamenti effettuati fossero necessari per il conseguimento di una patente di guida.

La manipolazione psicologica si è tradotta in ripetuti prelievi di contante e l’esecuzione di bonifici per la presunta compravendita di veicoli, come auto e moto. Le somme, che ammontano a centinaia di migliaia di euro, sono state destinate a fini non chiari, alimentando l’ipotesi di frode. I familiari, ora sotto l’occhio del mirino degli inquirenti, avrebbero orchestrato un piano ben congegnato, fingendo di agire nel senso del bene del 60enne.

L’operazione della Guardia di Finanza

La svolta nell’indagine si è avuta con la perquisizione presso l’abitazione dei tre denunciati. Durante le operazioni, le Fiamme Gialle hanno rinvenuto una serie di documenti che attestano i pagamenti effettuati, smartphone e apparecchiature elettroniche utilizzate per orchestrare il raggiro. Questi elementi sono stati fondamentali per costruire l’accusa di circonvenzione d’incapace e dimostrare l’entità del raggiro subito dalla vittima.

Le forze dell’ordine hanno messo in atto un’attività di monitoraggio che ha permesso di individuare non solo il flusso di denaro, ma anche il modus operandi della famiglia. È emerso un preoccupante scenario di sfruttamento che ha suscitato indignazione e preoccupazione all’interno della comunità sulmonese. Il caso ha messo in luce la vulnerabilità delle persone con disabilità, evidenziando la necessità di rafforzare le misure di protezione e assistenza.

La reazione della comunità

Il caso ha scosso i cittadini di Sulmona, alimentando un dibattito su come garantire la protezione delle persone più fragili. La notizia della denuncia ha suscitato una risposta corale, con molti che si sono chiesti come sia possibile che una situazione del genere sia avvenuta all’interno di un nucleo familiare. Le reazioni sono state varie, con qualcuno che ha invocato l’attenzione delle istituzioni su questi temi, sottolineando la necessità di programmi educativi e di sensibilizzazione volti a prevenire tali abusi.

In un clima di crescente allerta, la comunità è chiamata a riflettere sull’importanza di creare reti di sostegno per le persone vulnerabili. Organizzazioni locali e servizi sociali sono stati invitati a valutare come rafforzare la presenza di tutori e assistenti per le persone che potrebbero essere oggetto di raggiri o sfruttamento. La presa di coscienza di queste problematiche rappresenta un passo fondamentale verso la protezione dei diritti delle persone in difficoltà.

Il caso di Sulmona è un triste promemoria dell’importanza di prestare attenzione a chi, a causa di fragilità fisiche o mentali, potrebbe trovarsi a rischio di abusi. A questo punto, l’attenzione è rivolta all’evoluzione del processo giudiziario e a come le autorità intenderanno affrontare la questione.

Ultimo aggiornamento il 11 Ottobre 2024 da Marco Mintillo

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