Tar Sardegna: prima ordinanza sulla moratoria per impianti rinnovabili in isola

Il TAR Sardegna impone una moratoria di 18 mesi sugli impianti di energia rinnovabile, valutando l’impatto ambientale e culturale, dopo il ricorso di Branduzzo Energia per un progetto fotovoltaico.
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Tar Sardegna: prima ordinanza sulla moratoria per impianti rinnovabili in isola - (Credit: www.ansa.it)

La prima ordinanza del TAR Sardegna segna un importante passaggio riguardante la moratoria sugli impianti di energia rinnovabile, una misura introdotta dalla Giunta di Alessandra Todde. Questo provvedimento, che sospende per un periodo di 18 mesi la creazione di nuovi impianti nell’isola, è stata pubblicata recentemente e ritenuta necessaria per una valutazione approfondita delle istanze presenti. La decisione arriva in un contesto di crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale e la corretta pianificazione territoriale.

Il ricorso di Branduzzo Energia e la posizione del Tar

Nella recente ordinanza, il TAR ha esaminato il ricorso presentato da Branduzzo Energia Srl, volte alla costruzione di un impianto fotovoltaico a Moru Nieddu, situato nel comune di Gonnesa, nel sud della Sardegna. La società energetica aveva contestato il diniego di autorizzazione espresso da entrambi i livelli di governo locale: il Comune e il SUAPE dell’Unione dei Comuni di Metallia e il Mare. Quest’ultimo, insieme ad enti significativi come il Ministero della Cultura e la Soprintendenza Archeologica, ha sollevato obiezioni sul fatto che l’area proposta non fosse ritenuta idonea secondo il Piano Urbanistico Comunale adeguato al Piano Paesaggistico Regionale .

La decisione del TAR di respingere il ricorso non è stata una mera applicazione burocratica. I giudici hanno specificato che “la richiesta di sospensiva degli atti da parte del ricorrente non poteva essere accolta,” tenendo conto della normativa regionale recentemente introdotta. Questo provvedimento giuridico pone delle restrizioni alle autorizzazioni per impianti rinnovabili, alla luce di una revisione necessaria per bilanciare le esigenze di sviluppo economico con la salvaguardia del patrimonio culturale e paesaggistico della regione.

Il contesto della moratoria e le implicazioni future

La legge 5 del 2023 ha introdotto una moratoria significativa sulle autorizzazioni per impianti di energia rinnovabile in Sardegna, riflettendo un panorama giuridico e ambientale in evoluzione. Durante i prossimi 18 mesi, le autorità locali e regionali avranno l’opportunità di rivedere e configurare le politiche energetiche per garantire che siano in linea con il contesto naturale e culturale dell’isola. Questa moratoria è vista come una risposta alle preoccupazioni espresse dalle comunità locali e dagli enti culturali, che hanno sottolineato l’importanza di proteggere determinati territori da un uso industriale indiscriminato.

Con l’avanzamento delle discussioni riguardanti la sostenibilità energetica, è da aspettarsi che altri progetti simili vengano monitorati con attenzione, sia dalla giustizia amministrativa che dagli organi di pianificazione. La vicenda di Branduzzo Energia Srl e del progetto fotovoltaico a Gonnesa potrebbe costituire un precedente importante per futuri sviluppi nell’ambito della produzione di energia rinnovabile in Sardegna, poiché il dialogo tra enti governativi e comunità civili sarà cruciale per trovare un equilibrio tra innovazione e rispetto per il territorio.

Le interazioni tra amministrazione locale e normativa regionale

La situazione attuale prefigura un impegno crescente da parte delle amministrazioni locali nel bilanciare le opportunità offerte dalle energie rinnovabili con le esigenze di conservazione ambientale e culturale. La legge regionale, infatti, mira a fornire un quadro giuridico che consideri non solo il potenziale economico delle rinnovabili, ma anche l’impatto estetico e sociale che tali opere potrebbero generare nel contesto locale.

Attraverso il dialogo e la deliberazione, le normative regionali possono evolvere per garantire una corretta integrazione delle energie pulite nel tessuto sociale e territoriale. Mentre le giurisdizioni superiori si pronunciano, l’attenzione rivolta alle procedure autorizzative e alla loro sostenibilità diventa un tema centrale in Sardegna, da considerare sia a livello politico che amministrativo. Un’adeguata pianificazione è fondamentale per sviluppare un futuro energetico che rispetti le peculiarità dell’isola e, al contempo, favorisca un percorso di crescita verso la transizione ecologica.

Ultimo aggiornamento il 17 Ottobre 2024 da Sara Gatti

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