The Dead Don’t Hurt: Un western innovativo con una narrazione femminista e romantica

“The Dead Don’t Hurt” di Viggo Mortensen unisce il western tradizionale a tematiche moderne come femminismo e romanticismo, esplorando l’amore e la libertà in un contesto storico complesso.
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The Dead Don't Hurt: Un western innovativo con una narrazione femminista e romantica - (Credit: www.ansa.it)

Nel panorama cinematografico attuale, “The Dead Don’t Hurt – I morti non soffrono” di Viggo Mortensen si distingue come un’opera originale che fonde elementi del western tradizionale con tematiche moderne, tra cui il femminismo, il romanticismo e riflessioni esistenziali. Presentato al Rome Film Fest dopo la sua anteprima a Toronto, il film debutterà nelle sale italiane il 24 ottobre tramite Movie Inspired. Questo progetto segna la seconda regia di Mortensen, che si occupa anche della sceneggiatura e della colonna sonora, creando un film che riflette la sua visione artistica e personale.

Un racconto d’amore ai margini della storia

La trama di “The Dead Don’t Hurt” si sviluppa attorno alla figura di Holger, interpretato da Viggo Mortensen, un immigrato danese che si confronta con le complessità della vita in America durante un periodo turbolento, come quello della Guerra di secessione. Holger si imbatte in Vivienne, una donna canadese dal carattere forte, interpretata da Vicky Krieps, al mercato del pesce di San Francisco. Il loro incontro dà vita a una storia d’amore intensa e delicata, che li porta a stabilirsi in una piccola e isolata casetta in California, nei pressi della nascente città di frontiera Elk Flats.

La scelta di ambientare la narrazione in un contesto così remoto sottolinea non solo la ricerca di una nuova vita da parte dei protagonisti, ma anche il loro desiderio di libertà e indipendenza. Mortensen ha dichiarato che l’idea originale è emersa mentre si trovava bloccato a Madrid durante la pandemia da Covid-19, un momento che ha stimolato la sua creatività. La sua intenzione era quella di rappresentare una figura femminile forte, ispirata alla figura di sua madre, inserendola in un contesto storico ideale.

Un tributo alle donne forti e indipendenti

La figura di Vivienne non è solo un personaggio, ma simboleggia un ideale di forza e indipendenza che trova le sue radici in modelli contemporanei di leadership. In conferenza stampa, Mortensen ha fatto riferimento alla potenziale somiglianza tra Vivienne e Kamala Harris, suggerendo che una donna così determinata, con un forte senso di giustizia e integrità, potrebbe aspirare a cariche elevate nella società contemporanea. La battuta di Mortensen, “Vivienne for president!”, è stata accolta con sorrisi, indicando un parallelo tra il personaggio fittizio e la realtà politica statunitense.

La riflessione di Mortensen sulla presenza di donne in ruoli di potere evidenzia le sfide ancora presenti nel sistema politico americano, dove, nonostante i progressi, continua a persistere una certa riluttanza ad accettare leader femminili. L’attore/talento dietro “The Dead Don’t Hurt” mette in luce la forza della candidatura di Harris e il suo potenziale per conquistare il voto popolare, pur riconoscendo le problematiche insite nel sistema del collegio elettorale, che può influenzare l’esito elettorale in modi complessi.

La visione artistica di Mortensen

In “The Dead Don’t Hurt”, Mortensen non si limita a raccontare una storia d’amore, ma cerca di imbattersi in tematiche più profonde legate all’identità, alla libertà e alle dinamiche di genere. La sua doppia attribuzione di regista e sceneggiatore, unita alla composizione della colonna sonora, crea un’atmosfera immersiva, dove il paesaggio americano diventa quasi un personaggio a sé stante. Questo approccio olistico alla narrazione permette di esplorare il complesso interplay tra la vita personale dei protagonisti e le sfide esteriori che affrontano.

Un film come “The Dead Don’t Hurt” non solo arricchisce il genere western ma invita anche il pubblico a riflettere su questioni contemporanee attraverso una lente storica. La visione di Mortensen, quindi, è quella di un cinema che non solo intrattiene, ma stimola un dialogo su tematiche che toccano la vita quotidiana e le aspirazioni umane. Con una narrazione che unisce il privato e il pubblico, l’amore e la lotta, la pellicola di Mortensen promette di essere un’aggiunta significativa al panorama cinefilo moderno.

Ultimo aggiornamento il 18 Ottobre 2024 da Elisabetta Cina

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