Trieste: annullato il concerto di band di estrema destra tra polemiche e tensioni

Il concerto di due band di estrema destra a Trieste è stato annullato, suscitando polemiche tra forze politiche e sociali in un contesto di celebrazioni storiche e preoccupazioni per l’intolleranza.
Trieste3A Annullato Il Concerto Trieste3A Annullato Il Concerto
Trieste: annullato il concerto di band di estrema destra tra polemiche e tensioni - Gaeta.it

A Trieste, ieri sera era previsto un concerto di due band di estrema destra, Ultima Frontiera e Gesta Bellica, ma l’evento è stato annullato poche ore prima dell’inizio. Questo concerto si sarebbe dovuto svolgere all’Ippodromo cittadino come parte di una iniziativa privata in coincidenza con il 70° anniversario del ritorno della città all’Italia. Tuttavia, l’evento non era previsto nel programma ufficiale delle celebrazioni del 26 Ottobre, suscitando così diverse polemiche e tensioni tra le forze politiche e sociali della città.

Le band coinvolte e il significato della loro musica

Le band Ultima Frontiera e Gesta Bellica sono note per i loro testi controversi e carichi di contenuti filonazisti. In particolare, alcune delle loro canzoni fanno riferimento ad Erich Priebke, il capitano delle SS noto per le sue atrocità durante la Seconda Guerra Mondiale. Le liriche delle loro canzoni esprimono un forte messaggio di odio e estrema destra, sollevando preoccupazioni tra i gruppi civici e le associazioni contro la discriminazione. Un versetto di una delle loro canzoni recita: “Ministri compiacenti, servi dei rabbini”, evidenziando un linguaggio che molti considerano inaccettabile e provocatorio, specie in un contesto di celebrazione storica e di riflessione.

Questo tipo di musica, classificata come “folk di destra”, ha attirato l’attenzione non solo per i temi trattati, ma anche per il modo in cui riesce a riunire un certo segmento della popolazione attorno a ideali estremisti. Tradizionalmente, questo genere di iniziative sono accolte con forte opposizione, specialmente nei contesti in cui si considera la memoria storica e le lotte per la libertà e la democrazia.

La reazione delle istituzioni e dei gruppi civici

La decisione di annullare il concerto è stata accolta con favore da diverse forze politiche, tra cui il Partito Democratico di Trieste. Quest’ultimo ha inviato una lettera al prefetto della città chiedendo di prestare attenzione a eventi che sfociano nel filonazismo, esprimendo preoccupazione per un’iniziativa considerata inadeguata e potenzialmente provocatoria. Anche il movimento Adesso Trieste ha annunciato che presenterà un’interrogazione per chiarire le motivazioni della pianificazione di un evento simile.

Le posizioni critiche non si sono limitate alla politica. La sezione triestina dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani ha espresso il suo dissenso con una nota alla stampa, descrivendo l’iniziativa come “oscena” e da vietare. Fabio Vallon, presidente del comitato provinciale ANPI di Trieste, ha sottolineato che il concerto rappresenta un’offesa alle memorie di lotta contro il fascismo e il nazismo, riferendosi anche alla storia della città, medaglia d’oro al valore civile.

La tranquillità del corteo e il timore di provocazioni

Nonostante l’annullamento del concerto, nel pomeriggio si è svolto un corteo in centro città che ha visto la partecipazione di diverse associazioni e di cittadini, giunto alla conclusione senza alcun incidente. Tuttavia, c’è stato un forte dibattito sull’opportunità e sull’impatto di un evento di questo tipo nel contesto di celebrazioni ufficiali. Le modalità con cui il concerto è stato annullato rimangono poco chiare, e non si esclude che la percezione di potenziali provocazioni potrebbe aver giocato un ruolo significativo nella decisione.

Le preoccupazioni espresse da vari gruppi sottolineano anche la tensione crescente in quelle che sono considerate manifestazioni di odio e intolleranza. Trieste, a lungo apprezzata per la sua multiculturalità, si ritrova al centro di un acceso dibattito che pone interrogativi sulla direzione che sta prendendo la società e la politica nella città.

L’evento ha dunque sollevato un’importante riflessione sulle linee sottili tra libertà di espressione e responsabilità sociale, e come le istituzioni possano monitorare e intervenire in contesti che minacciano la coesione e il rispetto tra le varie comunità.

Ultimo aggiornamento il 26 Ottobre 2024 da Armando Proietti

Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Gestione cookie