Ogni anno in Emilia Romagna, oltre 3.200 persone ricevono diagnosi di tumore al polmone. A livello nazionale, i nuovi casi superano quota 44 mila, con tassi di sopravvivenza a cinque anni del 16% negli uomini e del 23% nelle donne. Sebbene i numeri rimangano allarmanti, i progressi nella ricerca hanno migliorato significativamente le opzioni diagnostico-terapeutiche. Oggi, esperti in oncologia possono accedere a informazioni dettagliate riguardanti le caratteristiche molecolari di ciascun tumore, facilitando lo sviluppo di terapie mirate e farmaci immunoterapici. A Bologna, il convegno ‘Excellence in Lung Cancer‘ raccoglie oltre 50 specialisti per discutere queste tematiche.
Classificazione del tumore polmonare
Il tumore polmonare si articola in due principali sottogruppi: il carcinoma a piccole cellule e il carcinoma non a piccole cellule. Il primo, noto anche come microcitoma, rappresenta circa il 15% delle neoplasie polmonari. La chirurgia non risulta utile, a meno che non venga diagnosticato in fasi molto iniziali. Questo tipo di carcinoma è noto per la sua aggressività e per la rapidità con cui metastatizza.
D’altronde, il carcinoma non a piccole cellule è responsabile di circa l’85% dei casi totali di tumore polmonare. Queste statistiche evidenziano quanto sia cruciale una diagnosi precoce. Andrea Ardizzoni, direttore dell’Oncologia medica dell’Irccs Aou di Bologna, ha sottolineato che in Emilia Romagna sono attivi diversi centri di riferimento per la gestione di queste malattie e che sono in funzione 12 percorsi diagnostico-terapeutici che garantiscono una presa in carico completa dei pazienti dalle fasi iniziali fino alla riabilitazione post-trattamento.
Innovazioni nella terapia
Il convegno ‘Excellence in Lung Cancer‘ si pone l’obiettivo di evidenziare le più recenti innovazioni nel campo delle cure per il tumore polmonare. Marcello Tiseo, professore di Oncologia medica presso l’Università di Parma, ha affermato che le terapie a bersaglio molecolare rappresentano un passaggio importante per pazienti e professionisti. Alectinib, ad esempio, è emerso come trattamento standard per il carcinoma polmonare avanzato con istologia Alk positiva, mostrando tassi di sopravvivenza superiori ai cinque anni. Il nuovo studio Alina si concentra sulla gestione della malattia in stadio precoce, dimostrando come il trattamento mirato possa ridurre fino all’80% il rischio di recidiva, un risultato significativo che migliora la qualità della vita dei pazienti.
Inoltre, l’immunoterapia ha cambiato notevolmente il trattamento del tumore polmonare. In particolare, nell’ambito del microcitoma, l’integrazione di atezolizumab alla chemioterapia ha mostrato un incremento dei pazienti lunghissimo sopravviventi, raggiungendo un tasso del 12% a cinque anni, come evidenziato dallo studio Imbrella A. Il farmaco è ora disponibile anche in formula sottocutanea, permettendo una somministrazione rapida e in regime ambulatoriale, un’opzione preferita da molti pazienti.
Prospettive future e ricerche in corso
Il futuro della medicina di precisione per il tumore polmonare appare promettente, come sottolineato da Silvia Novello dell’Università di Torino. Secondo Novello, la sfida principale rimane lo studio dei meccanismi di resistenza alle terapie disponibili, così da offrire migliori opportunità ai pazienti. L’adozione dell’immunoterapia nelle fasi precoci della malattia rappresenta un’ulteriore novità significativa. La combinazione dei trattamenti, rivolta sia alle fasi perioperatorie che a quelle adiuvanti, apre nuove strade per migliorare i risultati clinici.
Eventi come quello di oggi a Bologna sono fondamentali per mantenere aperti i canali di comunicazione tra gli esperti del settore. Con l’evoluzione continua delle scoperte scientifiche, il confronto tra specialisti diventa cruciale per tradurre in pratica le nuove conoscenze e migliorare la cura dei pazienti affetti da tumore polmonare.
Ultimo aggiornamento il 19 Novembre 2024 da Donatella Ercolano