L’Udinese si impone con autorità contro il Lecce, centrando una vittoria che interamente riflette il dominio sul campo, concludendo la gara con un punteggio di 1-0. La squadra friulana, che ha mostrato un gioco incisivo e organizzato, ha saputo capitalizzare le opportunità in un incontro in cui gli ospiti hanno faticato a trovare ritmo e incisività. La trasferta a Udine si è rivelata difficile per il Lecce, che non è riuscito a mettere in difficoltà i padroni di casa.
Formazione e strategie degli allenatori
L’allenatore del Lecce, Runjaic, ha dovuto affrontare una situazione complessa a causa di infortuni, tra cui la rinuncia all’ultimo momento del capitano Thauvin. In risposta a questa emergenza, ha scelto un modulo 3-5-2, con Brenner a supporto di Lucca, puntando su una formazione robusta ma con evidenti lacune. Dall’altra parte, l’ex tecnico friulano, Gotti, è tornato al suo vecchio stadio dopo un periodo complesso e ha schierato un tridente offensivo costituito da Rebic, Dorgu e Krstovic, cercando di sfruttare la velocità e la tecnica dei suoi giocatori.
Nonostante le difficoltà, entrambi gli allenatori hanno optato per una strategia offensiva, con una rosa decisamente internazionale: i due club hanno giocatori provenienti da ben 30 nazioni e 4 continenti, a testimonianza del respiro globale del campionato.
Primo tempo: occasioni sprecate e pressing costante
La partita ha preso piede all’insegna dell’intensità. Già nei primi minuti, l’Udinese ha mostrato la propria superiorità, con Kabasele che costringe Falcone a un difficile intervento su un angolo. Un’azione che prelude a un assalto continuo da parte dei friulani. Il Lecce, dal canto suo, ha provato a rispondere, ma la sua prima vera occasione è stata sprecata da Dorgu, che ha calciato alto in un momento cruciale.
Le occasioni si sono susseguite, ma l’Udinese ha continuato a premere sull’acceleratore. Basti pensare alla clamorosa traversa colpita da Kabasele, seguita da un tapin incredibilmente fallito da Zemura. La sorte sembrava non sorridere ai padroni di casa, che avevano già accumulato diversi tiri senza riuscire a trovare la rete.
A chiudere il primo tempo ci ha pensato Zarraga, la cui conclusione potente ha colpito il palo, vanificando un assist essenziale da parte di Baschirotto. Il Lecce, pur avendo retto all’assalto iniziale, si è dimostrato incapace di reagire con efficacia nella metà campo avversaria.
Secondo tempo: l’episodio che decide la gara
Nella ripresa, Gotti ha corretto il tiro sostituendo Brenner con un attacco più pesante formato da Davis e Lucca. Questa mossa ha aumentato la pressione sull’asse difensivo del Lecce, anche se il primo pericolo è giunto dal Lecce, con un’azione che però è finita con un nulla di fatto. L’Udinese ha continuato a tessere trame offensive, rendendosi pericolosa al 6′ con Davis, la cui conclusione è stata bloccata da un intervento decisivo della difesa.
Nella frenesia del secondo tempo, Gotti ha cercato di ritrovare il bandolo della matassa inserendo Pierotti e Rafia, ma i loro sforzi non sono stati sufficienti per fermare la pressione avversaria. A portare avanti l’Udinese ci ha pensato Zemura, che al 30′ ha realizzato una splendida punizione, coinvolgendo la folla e chiudendo il match in favore della sua squadra.
L’incontro ha visto un Lecce impotente nel cercare di ribaltare la situazione, con le occasioni per pareggiare che sono state rarissime e nessun tiro che ha costretto Okoye a sporcarsi i guanti. L’Udinese ha così consolidato il proprio secondo posto in classifica, un risultato frutto di una prestazione collettiva di alto livello e di una gestione intelligente della partita.
Ultimo aggiornamento il 5 Ottobre 2024 da Sofia Greco