Un viaggio artistico tra poesia e pittura: la mostra “Ungaretti poeta e soldato” tra Gorizia e Monfalcone

La rassegna “Ungaretti poeta e soldato” offre un’esperienza immersiva tra arte, poesia e storia, con mostre, film e documentari dedicati alla vita del poeta durante la Prima Guerra Mondiale.
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Un viaggio artistico tra poesia e pittura: la mostra “Ungaretti poeta e soldato” tra Gorizia e Monfalcone - (Credit: www.ansa.it)

La rassegna “Ungaretti poeta e soldato” si propone di coniugare arte, poesia e storia in un percorso che va oltre la semplice esposizione. Dal Museo Santa Chiara di Gorizia fino alla Galleria comunale di Monfalcone, il progetto si articola in due mostre, un film e due documentari, offrendo un viaggio immersivo nel mondo del poeta Giuseppe Ungaretti. L’evento, che si svolgerà dal 26 ottobre fino al 4 marzo, rappresenta un’importante occasione culturale nell’ambito del festival Go! 2025.

I contenuti della mostra: un viaggio esperienziale

La mostra “Ungaretti poeta e soldato”, curata da Marco Goldin, si articola in una rete di contributi artistici che offrono una diversa interpretazione della figura del poeta e della sua esperienza durante la Prima Guerra Mondiale. Goldin ha invitato diversi artisti a raffigurare il Carso, il corso dell’Isonzo e il volto di Ungaretti, trasformando questi elementi in opere che raccontano non solo una storia personale, ma anche quella di un’intera epoca. La rassegna a Gorizia si concentrerà sui ritratti del poeta e sui paesaggi a lui familiari, rendendo omaggio al legame tra Ungaretti e i luoghi in cui ha vissuto e combattuto.

L’esposizione non si limita soltanto alla componente visiva, ma si intreccia con diverse modalità espressive, tra cui la proiezione di un film che, attraverso un linguaggio cinematografico, mescola animazioni, musiche e letture. Rimandando al primo documentario, realizzato in collaborazione con Lucio Fabi, viene narrata la vita di Ungaretti come soldato, offrendo uno spaccato suggestivo e intimo della sua esistenza durante il conflitto. Un ulteriore documentario prevede un incontro tra Goldin e il poeta Paolo Ruffilli, il quale analizza l’opera di Ungaretti, in particolare “Il Porto Sepolto”, con l’intento di rivelarne la profondità e l’assolutezza poetica.

Evento di inaugurazione e progetti futuri

L’inaugurazione della mostra si svolgerà il 26 ottobre e sarà arricchita da un concerto evento con il compositore Remo Anzovino e Marco Goldin stesso. Questo momento di festa non solo darà avvio a un’importante rassegna, ma rappresenterà un’opportunità per riflettere sull’eredità artistica di Ungaretti e sulla sua capacità di ispirare altri creativi. Il progetto, che festeggia anche i 40 anni di attività di Goldin nella curatela, non si limita alla mostra, ma prevede anche l’avvio di un nuovo spettacolo teatrale, in programma per gennaio.

L’ambito del festival Go! 2025 vuole sottolineare l’importanza della valorizzazione culturale delle storie legate al territorio, soprattutto in una regione segnata dalla storia bellica. Goldin, con un passato di oltre 400 mostre curate, affronta questa sfida con entusiasmo e determinazione, rendendo il progetto non solo un tributo alla poesia di Ungaretti, ma anche un’occasione di riflessione sull’umanità e la guerra.

Messaggi di pace nella poesia di Ungaretti

La rassegna si propone non solo di esaltare l’arte, ma di inviare un messaggio chiaro e potente contro la guerra. Ungaretti, in una intervista riproposta in uno dei documentari, sottolinea come la poesia rappresenti un invito a essere più umano. Le parole del poeta, che rievocano ricordi drammatici della guerra, si intrecciano con visioni di rinascita e pace, quasi a voler andare oltre il dolore e la sofferenza. Oggi, a distanza di più di un secolo dal conflitto, il progetto di Goldin si inserisce in un contesto che continua a portare segni di guerra, ma al contempo cerca di enfatizzare la bellezza e la speranza rielaborate attraverso l’arte.

L’incontro tra diverse forme artistiche in questo progetto si rivela un potente strumento di dialogo e comprensione, rappresentando un invito alla riflessione e alla commemorazione della figura di Ungaretti, non solo come poeta, ma come uomo profondamente segnato dalle esperienze del suo tempo.

Ultimo aggiornamento il 23 Ottobre 2024 da Elisabetta Cina

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