Una mostra a Brescia esplora la migrazione attraverso l’arte di Khalid Albaih

La mostra ‘Khalid Albaih. La stagione della migrazione a Nord’ al Museo di Santa Giulia di Brescia esplora le esperienze migratorie attraverso arte e attivismo, raccontando storie di sei migranti.
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Una mostra a Brescia esplora la migrazione attraverso l’arte di Khalid Albaih - Gaeta.it

La mostra ‘Khalid Albaih. La stagione della migrazione a Nord’ al Museo di Santa Giulia di Brescia affronta il tema della migrazione contemporanea attraverso opere che combinano arte e attivismo. Curata dal noto artista e attivista sudanese, l’esposizione racconta storie di sei migranti provenienti da Afghanistan, Gambia, Moldavia e Senegal, ora residenti a Brescia. L’evento, che inizia il 9 novembre, non è solo un’esposizione di opere, ma un viaggio immersivo nelle esperienze personali di chi ha dovuto affrontare l’esodo.

Un campo profughi artistico

Nella sala principale del Museo, il visitatore si troverà di fronte a un’installazione suggestiva composta da tende che rappresentano altrettanti grandi passaporti. Qui, si possono ascoltare le storie di sei individui, le cui esperienze di vita sono state raccolte da Albaih durante la sua residenza in città. Questo progetto non solo impersonifica la complessità delle identità migranti, ma offre anche una visione tangibile delle sfide affrontate dagli individui che cercano una nuova vita in Italia. Ogni tenda/passaporto diventa un portale alle testimonianze, mentre una mappa artistica guida il pubblico attraverso i percorsi di viaggio di queste persone.

Viaggi e lotte nel mare

Un altro elemento centrale della mostra è l’installazione chiamata Bahr, che in arabo significa “mare”. Qui, i visitatori possono immergersi in un’esperienza audiovisiva che comprende video girati da migranti stessi e operatori umanitari, mettendo in luce le dure realtà del viaggio attraverso il Mediterraneo. Le immagini e i suoni trasmettono il senso di urgenza e il desiderio di libertà di chi è costretto a superare confini fisici e ideali. Questa parte della mostra pone domande aperte riguardo alla giustizia sociale e ai diritti umani, invitando il pubblico a riflettere sulle conseguenze delle politiche migratorie.

L’identità in conflitto di Khalid Albaih

Il titolo della mostra si rifà al romanzo ‘La stagione della migrazione a Nord’ dello scrittore sudanese Tayeb Salih, un’opera fondamentale nel panorama della letteratura post-coloniale. Khalid Albaih, che ha visto la sua vita influenzata dalle migrazioni e dal dissenso politico, usa la sua arte per esplorare le diverse sfaccettature della migrazione moderna. Nato in Romania e cresciuto in Qatar, Albaih ha fatto della sua esperienza personale un mezzo di critica e di espressione politica attraverso il disegno, diventando famoso con la sua pagina social Khartoon! Questa piattaforma gli ha permesso di affrontare temi complessi e delicati legati alla vita in Sudan, attirando l’attenzione del regime di Omar al-Bashir, il quale ha ostacolato il suo ritorno nel paese.

Un campo di riflessione per il futuro

L’installazione Toub segna l’inizio di un percorso espositivo che rievoca il cortile di casa di Albaih in Sudan, luogo simbolico di memoria e affetto, distrutto dalla guerra. Proseguendo, l’installazione Haboba ricrea intimità e calore familiare, con la collaborazione degli artisti bresciani Marcello Gobbi e Davide Sforzini. Questo scambio di culture e prospettive offre a Brescia una finestra su storie di coraggio e resilienza, in un periodo in cui il tema della migrazione è più rilevante che mai.

Visitando la mostra, i partecipanti non solo esploreranno l’arte di Khalid Albaih, ma avranno anche l’opportunità di riflettere sulla complessità delle esperienze migratorie e le sfide che affrontano coloro che sono costretti a lasciare la loro terra natale per inseguire un futuro migliore.

Ultimo aggiornamento il 8 Novembre 2024 da Sofia Greco

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