Visita al carcere di Benevento: giovani studenti e detenuti confrontano esperienze di vita

Una delegazione dell’Associazione Universitaria “Demmis” visita il carcere di Benevento, esplorando le problematiche del sistema penitenziario e promuovendo un dialogo diretto con i detenuti su reinserimento e sovraffollamento.
Visita Al Carcere Di Benevento Visita Al Carcere Di Benevento
Visita al carcere di Benevento: giovani studenti e detenuti confrontano esperienze di vita - (Credit: www.ansa.it)

Il carcere di Benevento ha aperto le sue porte a una delegazione dell’Associazione Universitaria “Demmis”, accompagnata dal Garante Campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello. Questo incontro ha offerto ai giovani laureandi in giurisprudenza l’opportunità di esplorare la realtà carceraria e instaurare un dialogo diretto con i detenuti, gettando luce su problematiche significative che affliggono il sistema penitenziario.

L’incontro con i detenuti: un dialogo illuminante

Durante la visita, i giovani hanno iniziato il loro tour nel carcere visitando la sezione femminile, dove hanno avuto la possibilità di confrontarsi con un gruppo di detenute. Questo momento di scambio ha rappresentato un’opportunità non solo per ascoltare le storie delle donne, ma anche per capire le esperienze che hanno portato alla loro situazione attuale. La conversazione ha messo in evidenza le difficoltà quotidiane, le speranze e le aspirazioni del gruppo, fornendo un quadro umano e complesso della vita all’interno di un ambiente carcerario.

Nel successivo tour della sezione maschile, i neolaureati hanno continuato il dialogo con diversi detenuti. Le richieste espresse riguardavano principalmente il miglioramento della qualità della vita in carcere, ponendo particolare attenzione ai problemi di salute, alla mancanza di supporto legale e alla necessità di una maggiore umanizzazione del trattamento penitenziario. Questo tipo di interazione ha offerto ai ragazzi la possibilità di comprendere da vicino le sfide che i detenuti affrontano ogni giorno, un’esperienza fondamentale per la loro futura carriera nel campo del diritto.

Attività trattamentali e opportunità di reinserimento

Oltre all’acceso dialogo con i detenuti, i partecipanti hanno avuto la possibilità di visitare i vari laboratori e le attività trattamentali disponibili all’interno dell’istituto penitenziario. Tra le aree visitate, la lavanderia, le cucine e la sartoria sono risultate particolarmente significative, illustrando le modalità attraverso cui i detenuti possono impegnarsi in attività lavorative e acquisire competenze utili per il loro reinserimento nella società.

In particolare, nella sartoria gestita dalla “Nuova Cooperativa a Integrazione Sociale”, i ragazzi hanno potuto confrontarsi con Francesco Pedicini, presidente della cooperativa. Questo progetto coinvolge 30 soci, di cui 25 donne, e rappresenta un esempio concreto di come il lavoro in carcere possa contribuire a costruire un percorso di riabilitazione e reintegrazione socio-lavorativa.

Il sovraffollamento carcerario: un problema persistente in Campania

Samuele Ciambriello ha anche affrontato il tema del sovraffollamento, un problema critico nei penitenziari campani. Attualmente, il carcere di Benevento ospita 405 detenuti, nonostante la capienza regolamentare sia di appena 240 persone. Ciambriello ha sottolineato come il tasso effettivo di sovraffollamento nel carcere di Benevento sia del 161%, il più alto in Campania, superato solo dai penitenziari di Salerno con un tasso del 155%.

Questo sovraffollamento si riflette su molte aree, inclusi i servizi sanitari, con i detenuti che lamentano ritardi e problematiche legate all’assistenza medica. Il Garante ha affermato che la situazione è aggravata dalla carenza di personale, poiché il numero di agenti e operatori sanitari è determinato sulla base della capienza regolamentare, trascurando la realtà oppressiva delle presenze effettive. Questo aspetto mette in evidenza una criticità sia per i detenuti che per gli operatori penitenziari, creando una situazione di tensione all’interno delle strutture.

Questa visita ha dunque offerto non solo uno sguardo sull’operato delle istituzioni carcerarie, ma ha anche rappresentato un momento di confronto importante per mettere in luce la necessità di riforme e miglioramenti nel sistema penitenziario.

Ultimo aggiornamento il 17 Ottobre 2024 da Laura Rossi

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