La recente visita guidata in lingua dei segni italiana al Castello Odescalchi di Palo ha registrato una partecipazione straordinaria. Questo evento, tenutosi domenica scorsa, si è svolto nell’ambito di un’iniziativa rivolta esclusivamente alle persone sorde, rappresentando un significativo passo avanti nel percorso di inclusione sociale. L’evento è stato reso possibile grazie alla collaborazione di diverse figure che hanno mostrato un forte impegno verso l’inclusività nel territorio.
Un progetto di inclusione sociale
L’iniziativa è parte del progetto “Ladispoli una città che sa ascoltare“, ideato per promuovere l’inclusione delle persone con disabilità auditiva in ambito cittadino. Marco Cecchini, delegato del sindaco Grando, ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo di questo progetto, lavorando instancabilmente per creare opportunità che permettano a tutti di fruire delle culture e delle tradizioni locali. Grazie alla sua dedizione, è stata messa in atto una serie di attività che valorizzano l’accessibilità e la partecipazione attiva delle persone sorde nella vita comunitaria.
Filippo Moretti, consigliere comunale, si è unito a Cecchini nella promozione di tali iniziative. Insieme, hanno sottolineato l’importanza di rendere i luoghi di interesse culturale, come il Castello Odescalchi, accessibili a tutti, indipendentemente dalle capacità uditive. Oltre a farsi portavoce di queste esigenze nel Consiglio Comunale, Moretti ha anche coordinato il coinvolgimento delle guide turistiche sorde, essenziali per la realizzazione di questo evento.
La guida in lingua dei segni italiana
Il valore aggiunto della visita guidata è stato garantito dalla presenza di guide turistiche sorde, che hanno fornito un’esperienza informativa e coinvolgente per i partecipanti. Utilizzando la lingua dei segni italiana, queste professioniste hanno reso la storia e l’architettura del Castello Odescalchi accessibili a tutti. Ciò ha permesso ai partecipanti di interagire attivamente, ponendo domande e partecipando a discussioni, in un ambiente accogliente e inclusivo.
Questa iniziativa è importante non solo per la sua funzione didattica, ma anche per il messaggio di integrazione che porta con sé. Il fatto che un luogo storico come il Castello Odescalchi apra le porte a visite guidate in lingua dei segni sottolinea l’importanza di rendere il patrimonio culturale fruibile a tutti, aiutando a rompere le barriere sociali e a favorire un dialogo inclusivo.
Il supporto della principessa Odescalchi
Un fattore chiave nel successo di questo evento è stata la collaborazione della principessa Flaminia Odescalchi, che ha concesso l’accesso al castello per celebrare un’iniziativa così significativa. La sua disponibilità a supportare il progetto ha colpito non solo i partecipanti alla visita, ma anche gli organizzatori, che hanno visto in questo gesto un segnale di apertura e sensibilità verso le tematiche legate all’inclusione.
L’evento ha messo in risalto come la cultura possa fungere da strumento di unione e comprendere un pubblico variegato. Grazie alla disponibilità della famiglia Odescalchi, la visita guidata è diventata non solo un momento di apprendimento, ma anche un’occasione di socializzazione tra persone sorde e udenti, mostrando che è possibile costruire comunità più integrate e coese.
La riuscita di questo incontro rappresenta un importante traguardo per l’inclusione delle persone sorde e per la promozione di attività accessibili a tutti nel territorio di Palo e Ladispoli. A tal proposito, le autorità locali intendono continuare su questa strada e organizzare future iniziative che possano rendere la cultura e la storia un bene condiviso e accessibile a tutti.
Ultimo aggiornamento il 8 Ottobre 2024 da Sofia Greco